Il Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea ha presentato oggi il XIX Rapporto sul Profilo e sulla Condizione occupazionale dei laureati nelle università italiane. I laureati nel 2016 dell’Università di Bologna coinvolti nel Rapporto sono 17.175. Si tratta di 9.280 di primo livello, 5.723 magistrali biennali e 2.033 a ciclo unico; i restanti sono laureati pre-riforma o del corso non riformato in Scienze della Formazione primaria.
Cittadinanza, provenienza e background formativo
Il 42% dei laureati proviene da fuori regione (contro il 22% a livello nazionale); in particolare è il 37% tra i triennali e il 52% tra i magistrali biennali. La quota di laureati di cittadinanza estera è complessivamente pari al 5,6% (contro il 3,5% a livello nazionale): il 4,6% tra i triennali e il 7,7% tra i magistrali biennali.
È in possesso di un diploma di tipo liceale (classico, scientifico e linguistico) il 65% dei laureati: è il 62% per il primo livello e il 66% per i magistrali biennali. Possiede un diploma tecnico il 19% dei laureati: è il 22% per il primo livello e il 17% per i magistrali biennali.
Età, regolarità e voto di laurea: la riuscita negli studi universitari
L’età media alla laurea è 25,5 anni per il complesso dei laureati, nello specifico 24,3 anni per i laureati di primo livello e 26,8 anni per i magistrali biennali. Un dato su cui incide il ritardo nell’iscrizione al percorso universitario: non tutti i diplomati, infatti, si immatricolano subito dopo aver ottenuto il titolo di scuola secondaria superiore.
Il 64% dei laureati terminano l’università in corso (contro il 49% a livello nazionale): in particolare sono il 63% tra i triennali e il 72% tra i magistrali biennali. Il voto medio di laurea è 102,8 su 110: 99,7 per i laureati di primo livello e 107,7 per i magistrali biennali.
Tirocini, studio all’estero e lavoro durante gli studi
Il 57% dei laureati ha svolto tirocini riconosciuti dal proprio corso di studi: sono il 58% tra i laureati di primo livello e il 59% tra i magistrali biennali (valore che cresce al 74% considerando anche coloro che l’hanno svolta solo nel triennio).
Ha compiuto un’esperienza di studio all’estero riconosciuta dal corso di laurea (Erasmus in primo luogo) il 15% dei laureati (11% a livello nazionale): il 12% per i triennali e il 20% per magistrali biennali (quota che sale al 28% considerando anche coloro che le hanno compiute solo nel triennio). Il 69% dei laureati ha svolto un’attività lavorativa durante gli studi universitari (nello specifico è il 70% sia tra i laureati di primo livello sia tra i magistrali biennali).
La soddisfazione per l’esperienza universitaria
Per analizzare la soddisfazione per l’esperienza universitaria appena conclusa si è scelto di prendere in considerazione l’opinione espressa dal complesso dei laureati in merito ad alcuni aspetti.
L’86% dei laureati è soddisfatto del rapporto con il corpo docente e l’83% ritiene il carico di studio adeguato alla durata del corso. In merito alle infrastrutture messe a disposizione dall’Ateneo, 80 laureati su cento considerano le aule adeguate; più in generale, 89 laureati su cento si dichiarano soddisfatti dell’esperienza universitaria nel suo complesso.
E quanti si iscriverebbero di nuovo allo stesso corso presso lo stesso Ateneo? Il 73% dei laureati sceglierebbe nuovamente lo stesso corso e lo stesso Ateneo, mentre il 14% si riscriverebbe allo stesso Ateneo, ma cambiando corso.
La condizione occupazionale dei laureati Unibo
L’Indagine sulla Condizione occupazionale ha riguardato complessivamente 30.141 laureati dell’Università di Bologna. I dati si concentrano sull’analisi delle performance dei laureati triennali e magistrali biennali usciti nel 2015 e contattati a un anno dal titolo e su quelle dei laureati magistrali biennali usciti nel 2011 e coinvolti dopo cinque anni.
I laureati triennali a un anno dalla laurea
L’Indagine ha coinvolto 9.065 laureati triennali del 2015 contattati a un anno dal titolo (nel 2016). Isolando quindi i laureati triennali dell’Università di Bologna che non si sono mai iscritti a un corso di laurea magistrale (44%), è possibile indagare le loro performance occupazionali a un anno dal titolo. Il tasso di occupazione (si considerano occupati, seguendo la definizione adottata dall’Istat, anche quanti sono in formazione retribuita) è del 71%, mentre quello di disoccupazione (calcolato sulle forze di lavoro, cioè su coloro che sono già inseriti o intenzionati a inserirsi nel mercato del lavoro) è pari al 17%.
I laureati magistrali biennali a uno e cinque anni dalla laurea
I laureati magistrali biennali del 2015 contattati dopo un anno dal titolo sono 5.446, quelli del 2011 coinvolti a cinque anni sono 4.922. A un anno dal titolo, il 73% dei laureati magistrali biennali del 2015 è occupato (sono compresi anche coloro che sono in formazione retribuita), contro una media nazionale del 71%. Il tasso di disoccupazione, calcolato sulle forze di lavoro, è pari al 17%. 28 occupati su cento possono contare su un contratto a tempo indeterminato (compreso quello a tutele crescenti), mentre il 7% svolge un’attività autonoma. La retribuzione è di 1.128 euro mensili netti.
A cinque anni dalla laurea, l’87% dei laureati magistrali biennali del 2011 è occupato, contro l’84% a livello nazionale. Il tasso di disoccupazione è pari all’8%. Gli occupati assunti con contratto a tempo indeterminato (compreso quello a tutele crescenti) sono il 55%, mentre svolge un lavoro autonomo il 13%.
Ma dove vanno a lavorare? Il 74% dei laureati è inserito nel settore privato, mentre il 17% nel pubblico. La restante quota lavora nel non-profit (9%). L’ambito dei servizi assorbe il 74%, mentre l’industria accoglie il 23% degli occupati. Marginale la quota di chi lavora nel settore dell’agricoltura.