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Modena: la riscossione coattiva passa all’Agenzia delle Entrate

Dal primo luglio 2017 l’attività di riscossione coattiva di tutte le entrate comunali, tributarie e patrimoniali del Comune di Modena sarà affidata all’Agenzia delle Entrate-Riscossioni che è il nuovo soggetto unico preposto alla riscossione nazionale, così come prevede il decreto legge sulle “Disposizioni urgenti in materia fiscale e per il finanziamento di esigenze indifferibili”.

Giovedì 30 marzo il Consiglio comunale di Modena ha approvato la delibera con cui si da atto dell’affidamento che, pur avendo rilevanza contabile per l’Ente, non comporta attualmente costi e impegni di spesa, poiché il compenso per la riscossione sarà determinato, secondo i termini di legge, dai singoli uffici in considerazione dei carichi di ruolo che verranno consegnati.

La delibera, illustrata dall’assessore al Bilancio Ludovica Carla Ferrari è stata approvata con i voti a favore di Pd e Art.1-Mdp. Astenuti FI, Idea-popolo e libertà, CambiaModena, Per me Modena e M5s.

Il decreto legge dispone che dal primo luglio si sciolgano le società del Gruppo Equitalia che svolgono l’attività di riscossione e attribuisce l’esercizio di tali funzioni all’Agenzia delle Entrate che le svolgerà attraverso l’Agenzia delle Entrate-Riscossione appositamente istituita.

Fino ad oggi, ad esclusione della tassa di pubblicità, il Comune di Modena ha affidato ad Equitalia la riscossione coattiva delle proprie entrate tributarie (come le imposte Ici/Imu/Tasi, la tassa sui rifiuti Tares/Tari, la tassa occupazione suolo ed aree pubbliche Tosap); patrimoniali di diritto pubblico come le sanzioni amministrative al Codice della strada e le sanzioni amministrative in genere, il canone dei passi carrabili, i contributi relativi a servizi a domanda individuale quali rette di nidi e scuole d’infanzia, trasporto scolastico, mensa, i servizi cimiteriali; e le entrate patrimoniali di diritto privato come gli affitti comunali.

L’assessora Ferrari ha spiegato che si tratta di quelle entrate che, se non riscosse nei termini ordinari, devono essere oggetto di un’attività di recupero coattiva al fine di assicurare il gettito atteso delle previsioni di Bilancio, ma anche l’equo trattamento di cittadini che usufruiscono del medesimo servizio erogato dal Comune.

Aprendo il dibattito per Forza Italia Adolfo Morandi ha definito “demagogico” il percorso: “Si prende atto di una norma nazionale ma sciogliere Equitalia e passare la palla all’Agenzia delle entrate non si traduce in una riduzione della pressione tributaria sui cittadini che rimane elevatissima”.

La norma è “ad alto tasso di propaganda” anche per Paolo Trande (Art.1-Mdp). “Dopo tanti anni di Equitalia – ha detto – si è deciso che è ora di smettere di vessare i cittadini. Equitalia ha commesso degli eccessi ma i giornali riferiscono di 111 miliardi di evasione fiscale: forse andavano cambiate le regole invece del soggetto”.

Marco Forghieri, Pd, ha auspicato che il nuovo sistema “consenta, anche al Comune, di migliorare le sue performance. Negli ultimi tre anni risultati, sia a livello locale che nazionale, ne sono stati ottenuti e spero che il nuovo strumento giuridico sia una positiva novità anche per gli anni a venire”.

Antonio Montanini, CambiaModena, ha affermato di “non condividere il sistema complessivo di riscossione e l’uscita di Equitalia non cambia le cose. L’Italia è il paese con il più alto tasso di evasione al mondo ma anche quello con la maggiore pressione fiscale. Forse dovremmo ragionare non solo sugli effetti ma anche sulle cause della situazione in cui siamo”.

















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