Sequestrata dal fidanzato la notte di Natale è stata presa a pugni, morsi, trascinata a terra, privata del cellulare che ha rotto per impedirle di chiamare aiuto e rinchiusa in casa. Questo solo l’ultimo di una serie di episodi che raccontano l’agghiacciante vicenda dai contenuti raccapriccianti vissuta, tra le mura domestiche di un comune della bassa reggiana, da una sventurata 30enne vittima di reiterate e gravissime vessazioni portate all’estreme conseguenze da parte del fidanzato, un 38enne reggiano che a fine gennaio era finito ai domiciliari su disposizione del GIP del tribunale di Reggio Emilia, Dott. Giovanni Ghini.
La Dr.ssa Maria Rita Pantani, sostituto presso la procura reggiana titolare dell’inchiesta, è ricorsa al Tribunale della Libertà di Bologna che accogliendo l’appello della PM reggiana ha disposto per il 38enne la custodia cautelare in carcere dove ieri mattina è stato condotto dai carabinieri di Boretto che hanno dato esecuzione al provvedimento restrittivo di natura cautelare.
Una vicenda che ha visto la donna essere brutalizzata per mesi dall’uomo, emersa solo grazie alla sensibilità del Maresciallo che ha aiutato la vittima a vincere le sue paure e farle trovare il coraggio di denunciare gli episodi di violenza che subiva da mesi. Episodi, quelli riscontrati dai carabinieri di Boretto, che avevano visto la Dr.ssa Maria Rita Pantani condividere con le risultanze investigative dei carabinieri e richiedere un provvedimento restrittivo in carcere a carico dell’uomo che aveva però ottenuto i domiciliari. Da qui l’appello della PM e l’inasprimento della misura.