La Cisl Emilia Centrale ha inaugurato stamattina a Modena una biblioteca specializzata sui temi sindacali.
Con 6.300 tra libri, riviste, dispense per la formazione e articoli, è la più fornita biblioteca in Emilia-Romagna su questi argomenti.
«Dopo l’archivio storico consultabile on line, inaugurato l’11 dicembre 2014, ora presentiamo la biblioteca del territorio di Modena della Cisl Emilia Centrale – ha detto il segretario generale della Cisl Emilia Centrale William Ballotta, inaugurando la struttura insieme al vicesindaco e assessore alla Cultura del Comune di Modena Gianpietro Cavazza e agli ex segretari provinciali della Cisl di Modena Giancarlo Bernini e Antonio Guerzoni, che hanno curato sia l’archivio storico che la biblioteca – Continua così e si evolve il nostro progetto, il cui scopo è valorizzare il contributo fornito dalla Cisl all’evoluzione del sindacato a Modena e nel nostro Paese».
La biblioteca, che si trova a palazzo Europa, contiene attualmente 4.400 pubblicazioni e 1.900 articoli di riviste utili per l’attività sindacale; i primi libri e riviste risalgono al 1948. Oltre a libri, riviste e articoli di carattere sindacale, la biblioteca Cisl conserva documenti prodotti da enti pubblici e associazioni di categoria e riferiti a tematiche di interesse per i lavoratori. Ci sono, per esempio, i piani sviluppo di alcuni Comuni, come quello di Modena, analisi, ricerche e studi su problemi sindacali, salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.
Pur non essendo inserita nel sistema bibliotecario provinciale, la biblioteca Cisl è a disposizione di studenti e ricercatori.
«Chi vuole conoscere la storia della Cisl può consultare documenti e materiali originali – ha sottolineato Ballotta – Si tratta di una fonte, aperta alla consultazione e al confronto, che abbiamo la presunzione di ritenere preziosa e utile. Questo è il nostro piccolo contributo per responsabilizzare la comunità alla conservazione delle testimonianze di ogni tipo. Ci auguriamo che, ragionando nella stessa logica di potenziamento degli archivi, possa essere conservato e valorizzato il patrimonio documentale delle categorie unitarie negli anni Settanta, che appartiene a tutti.
Conoscere la storia attraverso le testimonianze e i materiali dell’epoca serve anche a noi perché, come già detto in altre occasioni, – ha concluso il segretario generale della Cisl Emilia Centrale – ci aiuta a capire da dove veniamo, dove stiamo andando, perché ci stiamo andando».