Dai consigli di amministrazione delle società partecipate dal Comune di Modena si dovranno dimettere, come prevede la normativa della cosiddetta riforma Madia, i dipendenti comunali che svolgevano l’incarico a costo zero per essere sostituiti con altri amministratori non dipendenti pubblici, mentre il controllo contabile dovrà essere affidato a società di revisione. Sono due delle principali novità che emergono dal Piano di razionalizzazione delle partecipazioni societarie presentato oggi, lunedì 20 marzo, in commissione consiliare Risorse dall’assessora al Bilancio Ludovica Carla Ferrari in vista del passaggio in Consiglio comunale previsto la prossima settimana.
Dopo la razionalizzazione effettuata nel 2015 (con lo scioglimento di Hsst, l’uscita del Comune da Modenamoremio e la vendita delle azioni Bper), per il 2017 c’è la conferma della necessità, già prevista nel 2015, di uscire da Promo e da Banca Etica. “Nel primo caso – ha spiegato Ferrari – si tratta di completare un percorso avviato in accordo con la Camera di commercio, mentre per Banca Etica il Consiglio comunale aveva votato un ordine del giorno per mantenere la partecipazione azionaria (775 azioni per un valore di circa 40 mila euro), ma i pronunciamenti della Corte dei conti sulla situazione di altri Comuni sono chiari nell’affermare che questa partecipazione non sia indispensabile al perseguimento delle finalità istituzionali. Valuteremo quindi insieme al Consiglio altre modalità – ha aggiunto l’assessora – per garantire il sostegno all’iniziativa”.
Lo scorso anno il Comune ha offerto supporto alle società controllate che dovevano modificare lo statuto sulla base della nuova normativa (Cambiamo, Formodena, Amo), “pur nell’incertezza di un quadro non ancora completamente definito”, ha sottolineato l’assessora Ferrari facendo riferimento alle novità introdotte dal governo con un decreto recente e non ancora in vigore.
Le società da dove nelle prossime settimane si dimetteranno dai cda i dipendenti comunali sono Cambiamo e Formodena. “Non sarà un passaggio semplice – ha specificato l’assessora – visto che si tratta di incarichi di responsabilità che venivano assolti a costo zero e ora, fino a quando non sarà emanato uno dei decreti attuativi della riforma Madia, i compensi dei nuovi amministratori non potranno superare l’80 per cento di quanto erogato nel 2013… ma l’80 per cento di zero è ovviamente zero. Dovremo quindi individuare cittadini – ha spiegato Ferrari – disposti ad assumersi queste responsabilità gratuitamente”.
Le società dove dovrà essere previsto l’affidamento del controllo contabile a società di revisione sono Cambiamo e Amo.