Da un anno si stanno riaprendo il dialogo e l’interscambio con l’Iran grazie alla progressiva attenuazione delle sanzioni economiche dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea.
L’Iran è la seconda economia della regione MENA (Middle East and North Africa) in termini di PIL (484 miliardi di dollari) dopo l’Arabia Saudita, di popolazione (78 milioni di persone) dopo l’Egitto. Per quantità di risorse di gas naturale il secondo Paese al mondo e quarto per petrolio.
L’export dell’Italia verso l’Iran è secondo solo alla Cina e l’Emilia-Romagna ha buone chance da giocare: è infatti subito dietro alla Lombardia, per percentuale di esportazioni, pari a quasi un quinto del totale nazionale, che riguardano soprattutto macchinari, macchine, medicinali e prodotti chimici.
Su queste basi, Unioncamere Emilia-Romagna e il sistema camerale regionale, con il co-finanziamento della Regione e d’intesa con Unioncamere Lombardia, hanno promosso il progetto “I macchinari in Iran: un percorso di opportunità dopo l’Implementation day”.
All’iniziativa hanno partecipato 13 aziende coinvolte in un percorso di accompagnamento al mercato iraniano, impostato attraverso fasi e attività strutturate: informazione specializzata, formazione attraverso un corso executive di introduzione all’area con approfondimento su tematiche specifiche; analisi personalizzata delle opportunità; predisposizione di report/export compliance funzionali alla verifica puntuale e “su misura” per ogni impresa delle informazioni per poter operare nel mercato iraniano senza incorrere in sanzioni in chiave “dual use”.
E’ stato un capillare lavoro preparatorio prima di organizzare il viaggio d’affari a Teheran dove, nel corso di 4 giorni, si sono svolti circa 150 incontri nelle sedi degli operatori iraniani per 12 aziende emiliano-romagnole attive nel settore dei macchinari industriali: Bucci Automation e Nannini Renato Machinery, Curti Costruzioni Meccaniche, Teco, Ibix (provincia di Ravenna), Irtec, Simec e Cme (Modena), Firbimatic (Bologna), Italmeccanica (Rimini), Aweta Sistemi (Cesena) e Stc Finotelli (Ferrara).
Alle imprese va aggiunta la Krea (Reggio Emilia) che ha partecipato alle varie fasi.
Il follow-up sui contatti sviluppati in missione consentirà lo sviluppo delle trattative avviate grazie alla possibilità di definire strategie commerciali anche attraverso cooperazioni con operatori locali. “Questa iniziativa di sistema è stata promossa per supportare le PMI ad avvicinare con rapidità le opportunità del “nuovo Iran” ed avviare collaborazioni industriali e commerciali – afferma Claudio Pasini, segretario generale di Unioncamere Emilia-Romagna – L’interesse delle controparti iraniane è stato testimoniato dalla missione e dal follow up. Il progetto si è sviluppato in un periodo ampio, perché l’avvicinamento al mercato iraniano necessita di strutturazione temporale e preparazione graduale delle aziende”. L’iniziativa ha messo in evidenza un’elevata incidenza di PMI iraniane, dotate di processi produttivi per lo più artigianali basati su macchinari a bassa tecnologia, ma con grande interesse a dotarsi di soluzioni tecnologicamente innovative per far fronte alla crescente domanda. “Comprendere appieno il mercato iraniano – dice Luca Miraglia a.d. di Quarkup Group, società di consulenza che ha seguito le attività di ricerca partner – è un elemento essenziale per rapportarsi efficacemente con un Paese che cerca sinergie strategiche prima che fornitori di prodotti e servizi”.