“Solo dopo molti anni di attività i quadri di Wolfango uscirono dal suo studio per donarsi all’occhio del pubblico. L’esposizione di opere gigantesche che ritraggono spesso oggetti comuni, nascosti, il più delle volte messi da parte, costituì un momento fondamentale per i nostri cittadini, che ebbero occasione di scoprire un pittore straordinario – scrive Bruna Gambarelli, assessore alla Cultura del Comune di Bologna, nell’introduzione al catalogo della mostra “Le quattro stagioni. Concerto per frutta e verdura” ospitata a Palazzo d’Accursio – Wolfango è stato per decenni anche un importante e versatile illustratore. Fu infatti il primo vincitore del primo premio Fiera del libro di Bologna. Sensibile alla conservazione delle tradizioni popolari bolognesi, con vari pseudonimi, illustrò detti e proverbi dei nostri luoghi in vernacolo. Riguardare oggi la sua vasta e originale opera, l’impressione che si ricava è quella di uno sguardo antico eppure rinnovato sugli spazi, gli oggetti, le cose che fanno di Bologna un luogo unico per l’immaginario non solo dell’artista, ma anche di chi vi abita”.
Per Roberto Grandi, presidente dell’Istituzione Bologna Musei, “ci ha lasciato un pittore schivo, sorprendente, non classificabile nelle categorie tradizionali e allo stesso tempo visibile a tutti con i suoi dipinti sparsi in luoghi pubblici della città: “Il “Cassetto”, collocato nella Sala Stampa del Comune di Bologna, la grande tela “Resurgo”, posta nell’ingresso laterale della Chiesa di San Giovanni in Monte e la “Cassetta dei rifiuti”, visibile al sommo dell’Aula Absidale dell’Università di Bologna, in Santa Lucia. E‘ per me e il CdA dell’Istituzione Bologna Musei importante e significativo che la Sala Ottagonale in Palazzo d’Accursio abbia ospitato la Mostra “Le quattro stagioni. Concerto per frutta e verdura” alla cui realizzazione ha contribuito l‘lstituzione Bologna Musei”.