“Proporre la riapertura dei Cie significa non aver capito il fallimento di un’esperienza che ha portato solo a lunghe detenzioni senza favorire l’identificazione e che in molti casi è stata anche sinonimo di violazione dei diritti umani e della dignità delle persone”. Anna Lisa Lamazzi, presidente di Arci Modena, commenta così la notizia di una possibile riapertura dei centri di identificazione ed espulsione, proposta dal ministro dell’Interno Marco Minniti e che potrebbe coinvolgere anche Modena, dove il centro è stato chiuso nel 2014. “E’ sbagliato coltivare l’idea che l’immigrazione sia sinonimo di terrorismo”, prosegue la presidente di Arci Modena: “chiediamo al ministro di congelare ogni iniziativa volta ad aumentare il numero dei Cie e di aprire un confronto con le organizzazioni sociali, laiche e religiose, con i sindacati e le organizzazioni di categoria, riaprendo quel Tavolo Immigrazione Nazionale che da anni è stato bloccato, per mettere in campo iniziative concrete nel campo dell’immigrazione e dell’asilo, a partire dall’ esperienza dei soggetti del Terzo settore e delle organizzazioni sociali che quotidianamente, nei territori, si confrontano con le persone, con le loro storie e i loro diritti”.
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