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Arte, letteratura, cinema e… un evento unico in Italia: al via il nuovo anno di Forum Eventi

Anno nuovo e nuovo calendario per il BPER Forum Monzani di Modena (via Aristotele, 33) che dal 21 gennaio al 26 febbraio porta sul palco grandi autori con i loro ultimi libri. “Forum Eventi”, la rassegna organizzata da BPER Banca con il patrocinio del Comune di Modena, propone sei nuovi appuntamenti gratuiti e mette in campo un nuovo partner, per offrire un servizio migliore al suo pubblico. D’ora in poi sarà la libreria Ubik di Modena a gestire il bookshop collocato nel foyer del BPER Forum Monzani: qui saranno esposti i titoli presentati nel corso della rassegna e sarà possibile acquistarli prima o dopo gli incontri.

Si comincia sabato 21 gennaio alle 17 con Massimo Recalcati che presenta il suo ultimo libro “Il mistero delle cose” (Feltrinelli). In questo nuovo saggio lo psicoanalista racconta come i grandi pittori ci indicano una via laica al sacro: in fondo l’arte è nata dal rapporto con il sacro. Qui Recalcati riprende la sua riflessione sull’arte alla luce della psicoanalisi, muovendosi in direzione contraria rispetto al conformismo intellettuale che oggi vorrebbe sancire la morte irreversibile della pittura. Piuttosto, egli ci ricorda la grande scommessa che la ispira: è possibile raffigurare l’irraffigurabile, dare un’immagine all’inesprimibile, offrire un volto all’assoluto? È questo il compito della grande arte e il filo rosso che unisce i nove artisti italiani – Giorgio Morandi, Alberto Burri, Emilio Vedova, William Congdon, Giorgio Celiberti, Jannis Kounellis, Claudio Parmiggiani, Alessandro Papetti e Giovanni Frangi – di cui Recalcati propone un ritratto ricco di suggestioni: “Tutti questi autori sanno ancora far esistere il miracolo della pittura. Sono ancora all’altezza del compito di far esistere la pittura come apertura inaudita sull’invisibile, come invocazione e preghiera laica”.

E’ nel segno dell’arte anche il secondo appuntamento, domenica 29 gennaio alle 17, con Flavio Caroli e il suo “Il Museo dei capricci. 200 quadri da rubare” (Electa). Nei dieci anni di partecipazione alla trasmissione televisiva “Che tempo che fa” condotta su Rai 3 da Fabio Fazio, Caroli ha avuto modo di trattare decine di tematiche legate al mondo dell’arte e di commentare centinaia di dipinti. Il meglio di tale sconfinato materiale iconografico confluisce ora in un ideale Museo strutturato in trenta sale dedicate ognuna a un tema: dall’erotismo ai misteri dell’arte, dal cibo all’amore, dalle stagioni al volto delle città, dall’amore all’arte nel cinema Una carrellata di oltre 200 immagini esaustivamente raccontate al lettore dal professor Caroli con il consueto rigore scientifico ma anche con il suo linguaggio accattivante e chiaro che ne ha fatto un campione della divulgazione.

Paolo Sorrentino non è solo uno dei più importanti esponenti del cinema italiano in campo internazionale. Nel suo curriculum, costellato da successi indiscussi come il Premio Oscar per il miglior film straniero nel 2014 con “La grande bellezza” e il recentissimo entusiasmo scatenato dalla serie tv “The Young Pope”, compare anche la voce “scrittore”. È da poco in libreria, infatti, il suo secondo libro, intitolato “Gli aspetti irrilevanti”, edito da Mondadori. E’ un grande regalo quello che Sorrentino fa alla nostra città: il regista ha infatti scelto Modena per l’unica data di presentazione del suo libro e sabato 4 febbraio alle 18 sale sul palco del Forum insieme a Serena Dandini, anche lei con la sua nuova proposta “Avremo sempre Parigi” (Rizzoli).
“Gli aspetti irrilevanti” di Sorrentino è una raccolta di storie di persone. L’intento è creare una galleria di tipologie umane, una messa in mostra di esistenze diverse per contenuti e azioni. Un libro di ritratti, che partono dagli scatti in bianco e nero del fotografo Jacopo Benassi. Questi volti aprono le ventitré storie realizzate da Sorrentino, alcune inventate prima e altre ispirate direttamente alle immagini che le accompagnano. Diverse le prospettive e le atmosfere: talvolta vince l’ironia, altre la commozione o il dolore. Ciò che rende unite queste storie è il loro essere piccoli simboli di un’esistenza comune a tutti gli esseri umani.
“Avremo sempre Parigi” della Dandini più che una guida turistica è una dichiarazione d’amore per la sua città preferita: si tratta di “passeggiate sentimentali” in disordine alfabetico, dalla A di Arrondissement alla Z di Zinc attraversando la G di Gare, la M di Muri e la V di Verne. Qui le passioni dell’autrice ci svelano a ogni angolo suggestioni, storie, personaggi indimenticabili e posti segreti da visitare di persona alla prima occasione o semplicemente sognare adagiati sul divano di casa. Come i protagonisti di Casablanca, anche noi «avremo sempre Parigi», che pure in questi anni duri continua a stupirci con la sua formidabile bellezza e la sua capacità di rialzare la testa.

Domenica 12 febbraio alle 17 si torna a parlare di arte con Vittorio Sgarbi. Caravaggio muore nel 1610 lasciando dietro di sé una scia di fuoco. L’eco delle sue invenzioni scuote l’Europa e artisti da ogni dove si mettono sulle tracce delle sue opere. “Dall’ombra alla luce” (ed. La nave di Teseo), quarto volume della storia e geografia dell’arte italiana di Sgarbi, prende avvio proprio da un inseguimento: Pieter Paul Rubens cerca Caravaggio a Roma ma non lo trova. Il pittore lombardo è già altrove e così Rubens nel 1608 lascia testimonianza di questo incontro mancato con una straordinaria Natività caravaggesca destinata all’Oratorio dei Filippini di Fermo. Un appuntamento mancato, dunque, e un’opera artificiale con cui Vittorio Sgarbi dà avvio al suo personalissimo viaggio nel Barocco. Un viaggio tra Roma, Napoli, la Calabria, la Lombardia, la Liguria, l’Emilia, le Marche, che terminerà, in un’alternanza di ombre e di luci, a Venezia tra i cieli rosa e azzurri luminosissimi di Giambattista Tiepolo. Un viaggio alla riscoperta di artisti immensi: alcuni interpreti della rivoluzione di Caravaggio, altri con lo sguardo rivolto in alto, all’ordine olimpico di Guido Reni e dei Carracci. Ma ogni artista nel racconto di Sgarbi sorprende per la propria irripetibile fantasia, si concentra in un dettaglio decisivo che lo rende immortale.

Era il 2007 quando apparve “La cattedrale del mare” , il primo romanzo di Ildefonso Falcones, destinato a rivelarsi un bestseller mondiale. Quasi dieci anni dopo, ecco il seguito, “Gli eredi della terra”, sempre pubblicato da Longanesi: l’avvocato e scrittore spagnolo presenta il libro al BPER Forum Monzani domenica 19 febbraio alle 17. Il nuovo romanzo di Falcones racconta la storia di un uomo che non si arrende davanti ai colpi del destino, sullo sfondo della Barcellona del XV secolo e della sua straordinaria cattedrale: Santa María del Mar. Arnau Estanyol, responsabile dei contributi di beneficenza per la Chiesa di Santa María del Mar, decide di aiutare Hugo, un ragazzino di quattordici anni a sopravvivere al disordine del nuovo quartiere di Barcellona, il Raval. Con il capovolgimento della dinastia reale e il ritorno in città di Genis Puig come Capitano Generale degli eserciti di Catalogna, il disordine cresce sempre di più e Hugo perde il suo protettore. Ad attenderlo alle porte di Barcellona ci sono delle vigne molto speciali, di cui imparerà ben presto tutti i segreti, diventando così un esperto e molto richiesto vinaio. Ma la sorte ha in serbo per lui un destino fitto di incontri, avventure e amori.

E’ Chiara Gamberale a salire sul palco domenica 26 febbraio alle 17 per presentare “Qualcosa” (Longanesi). E’ una storia che ha la leggerezza della fiaba e la profondità di un classico, un’originalissima riflessione sul dolore, l’amicizia, l’amore e il (non) senso della vita a partire dallo «spazio vuoto» che ognuno ha dentro di sé. La Principessa Qualcosa di Troppo, fin dalla nascita, rivela di possedere una meravigliosa, ma pericolosa caratteristica: non ha limiti, è esagerata in tutto quello che fa. Si muove troppo, piange troppo, ride troppo e, soprattutto, vuole troppo. Ma, quando sua madre muore, la Principessa si ritrova “un buco al posto del cuore”. Smarrita, prende a vagare per il regno e incontra così il Cavalier Niente che vive da solo in cima a una collina e passa tutto il giorno a “non-fare qualcosa di importante”. Grazie a lui, anche la Principessa scopre il valore del “non-fare”. E del silenzio, dell’immaginazione, della noia: tutto quello da cui era sempre fuggita. Tanto che, dopo avere fatto amicizia con il Cavalier Niente, Qualcosa di Troppo gli si ribella e pur di non fermarsi e di non sentire l’insopportabile “nostalgia di Niente” che la perseguita vive tante, troppe avventure… Fino ad arrivare in un misterioso tempio color pistacchio e capire che “è il puro fatto di stare al mondo la vera avventura”. Chiara Gamberale si concentra sul rischio che corriamo a volere riempire ossessivamente le nostre vite, anziché fare i conti con chi siamo e che cosa vogliamo.

Infoline: BPER Forum Guido Monzani, tel. 059 2021093

















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