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Unimore scala la classifica degli atenei italiani redatta del Sole 24 Ore passando dal 21° al 15° posto

La nuova graduatoria sulle performance delle Università italiane, redatta dal quotidiano Sole 24 Ore, vede Unimore – Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia posizionarsi al 15° posto nella classifica generale degli Atenei italiani, scalando 6 posizioni rispetto alla passata edizione, con un punteggio complessivo di 58 punti. Unimore si posiziona al 5° posto nella classifica della didattica ed al 29° nella classifica della ricerca. Il risultato è dato dall’incrocio di dodici indicatori suddivisi in due grandi ambiti: il primo che prende in esame le attività didattiche ed il secondo i risultati della ricerca.

I parametri utilizzati dal quotidiano finanziario sono: attrattività ovvero la percentuale di immatricolati da fuori regione; la sostenibilità che consiste nel numero medio di docenti di ruolo nelle materie base e caratterizzanti per corso di studio; stage ovvero le percentuali di crediti ottenuti in stage sul totale; mobilità internazionale ovvero percentuali di crediti ottenuti all’estero sul totale; borse di studio ovvero percentuali di idonei che hanno ricevuto la borsa di studio; dispersione vale a dire le percentuali di immatricolati che si reiscrivono al secondo anno nello stesso ateneo; efficacia ovvero media pro capite dei crediti formativi ottenuti in un anno dagli iscritti; voto degli studenti ovvero il giudizio dei laureandi sui corsi di studio; occupazione le percentuali di studenti occupati (definizione Istat) ad un anno dal titolo; qualità produzione scientifica ovvero i giudizi ottenuti dai prodotti di ricerca nella valutazione ANVUR; competitività della ricerca ovvero la capacità di attrazione di risorse per progetti di ricerca; qualità dei dottorati ovvero i giudizi ottenuti dall’alta formazione nella valutazione ANVUR.

Dai punteggi dei singoli indicatori sono state ricavate due classifiche parziali: la prima, dedicata alla didattica che utilizza i primi nove indicatori, mentre la seconda, sulla ricerca, è il risultato degli ultimi tre. La graduatoria generale è stata realizzata calcolando la media dei punteggi ottenuti da ogni ateneo nelle due classifiche parziali relative a didattica e ricerca,  dove ciascuna pesa per il 50% sul punteggio complessivo ottenuto da ogni singolo ateneo.

Per tanto entrando nel dettaglio della classifica, Unimore si posiziona prima per borse di studio erogate, a pari merito con altri 17 atenei italiani, seconda, pari merito con altri otto Atenei, per il voto degli studenti sui corsi di laurea, ottava nel dato relativo al minor numero di laureati disoccupati ad un anno dalla laurea. Ottimi anche i risultati raggiunti nel parametro di  efficacia che vede Unimore al nono posto e lusinghiero il diciottesimo posto sulla dispersione ovvero il parametro che definisce le percentuali di immatricolati che confermano l’iscrizione al secondo anno dello stesso Ateneo.

Ottime performance anche nel parametro stage (ottava) e mobilità internazionale (diciannovesima su sessantuno Atenei).

Unimore, infine, si posiziona al centro della classifica della ricerca, dove si trova al sesto posto nell’indicatore per la qualità della produzione scientifica, a pari merito con altri diciannove Atenei, ed al trentesimo posto nella capacità di attrazione di risorse per progetti di ricerca, assieme ad altre otto Università.

Il Rettore Andrisano così commenta il risultato: <<Sono particolarmente soddisfatto per il balzo in avanti di sei posizioni che ci porta al 15° posto assoluto e quindi nel primo quartile della classifica degli atenei statali. Riscontriamo su alcuni indicatori  miglioramenti significativi e su altri sostanziali conferme. In queste circostanze è necessario però preoccuparsi di capire cosa sia necessario fare per un ulteriore miglioramento. La insoddisfacente posizione sulla classifica specifica della sostenibilità ci segnala che abbiamo attivato un’offerta didattica superiore alle nostre attuali potenzialità e quindi che dobbiamo nel prossimo futuro immettere docenti di ruolo nelle materie di base e caratterizzanti, là dove è oggettivamente necessario potenziare l’organico. Siamo anche carenti sul piano dell’attrattività per gli studenti extra regione: per migliorare occorre investire come sistema integrato ateneo-istituzioni locali. Più complesso migliorarsi sul fronte della ricerca, che ci vede da tempo, in posizioni di centro classifica. Qui occorre investire sui gruppi che mostrano la migliore capacità propositiva e che sono già ben posizionati in campo internazionale, nonché  di agevolare i  giovani ricercatori più promettenti; è necessario pertanto rivedere anche parzialmente gli attuali criteri di distribuzione delle risorse interne e per questo è già stata convocata una importante riunione della commissione ricerca di ateneo per la metà di gennaio.>>

 

















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