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Effetto crisi: artigiano si dedica all’illecita attività degli stupefacenti, arrestato a Reggio Emilia

Sarà con ogni probabilità l’effetto crisi fatto sta che un artigiano, da qualche mese “disoccupato”, si è dedicato all’illecita attività degli stupefacenti, finendo in manette. Con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, i carabinieri dell’aliquota operativa della compagnia di Reggio Emilia hanno arrestato un artigiano edile 20enne di Reggio Emilia, ristretto al termine delle formalità di rito a disposizione della Procura reggiana. A lui i carabinieri hanno sequestrato oltre mezzo etto di cocaina e 2 cellulari ritenuti il tramite per i contatti con i clienti.

Quando è stato sorpreso con la droga, è stato lo stesso artigiano, incensurato, a riferire ai militari che a causa di problemi di natura economica intervenuti all’interno della sua ditta aveva deciso da qualche mese di dedicarsi all’illecita attività di compravendita di stupefacenti.   L’indagine dei carabinieri di Reggio Emilia parte dall’attenta ma discreta attività di monitoraggio che i militari stavano da qualche tempo svolgendo nel quartiere Pieve Modolena di Reggio Emilia alla luce di alcune segnalazioni giunte dai residenti che denunciavano un possibile giro di spaccio di stupefacenti nella zona. In tale quadro sono stati intensificati i controlli nella zona di Via Perugino, che nella tarda mattinata di ieri hanno portato all’arresto dell’artigiano. Il giovane è stato infatti notato giungere in auto e fermarsi nei pressi di un condominio che raggiungeva entrandovi dopo aver suonato il campanello. Intrattenutosi per pochi minuti usciva allontanandosi alla guida della sua auto venendo raggiunto e fermato dia carabinieri. Durante i controlli il giovane, identificato in un 20enne reggiano, anticipava le risultanze degli accertamenti consegnando spontaneamente un involucro in cellophane che prendeva dal vano porta oggetti risultato contenere 55 grammi di cocaina. Dalla strada alla caserma il passo è stato breve e dove alla luce dei riscontri acquisiti l’artigiano, che per sua stessa ammissione a causa della crisi si era dedicato da qualche mese all’illecita attività di spaccio, veniva arrestato e ristretto a disposizione della procura reggiana.

Nel corso degli sviluppi investigativi relativi all’arresto dell’artigiano, i carabinieri raggiungevano il condominio di via Perugino da dove il 20enne era stato notato uscire, dando corso alla perquisizione domiciliare dell’abitazione in uso ad un 30enne pizzaiolo napoletano ritenuto essere stato il fornitore dell’artigiano. Nella casa i militari non rinvenivano droga ma una serie di elementi che riconducevano ad una possibile attività di spaccio per la cui ipotesi il 30enne veniva denunciato alla Procura reggiana. Nell’abitazione del pizzaiolo infatti i carabinieri sequestravano 4 telefoni cellulari ora al vaglio investigativo e ritenuti il tramite per i contatti con i clienti, un bilancino di precisione alcuni sacchetti di plastica tagliati e predisposti per il sottovuoto perfettamente compatibili con quello trovato all’artigiano, diversi ritagli in plastica idonei al confezionamento di piccole dosi, oltre 1.000 euro in contanti ritenuti provento dello spaccio e una decina di grammi di sostanza da taglio.

 

















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