Possibilità di non decadere dallo status di studente, fino dal marzo 2017, per gli studenti immatricolati negli anni accademici fra il 2008/09 e il 2016/17, grazie al nuovo meccanismo, presentato oggi in Senato Accademico, per cui varrà il numero di crediti, in base al tipo di corso. Nuove regole sulla decadenza anche per gli studenti che si immatricoleranno a partire dal prossimo anno accademico, 2017/18, e, dal medesimo anno accademico, via libera al percorso flessibile.
Le nuove regole sulla decadenza.
Il Senato Accademico si è espresso a favore della modifica al regolamento sulla decadenza presentata oggi dal Rettore Francesco Ubertini. La nuova regola si fonda sulla previsione di un numero minimo di crediti da acquisire per anno accademico al fine di completare il percorso formativo in tempo utile.
In base al nuovo meccanismo, gli immatricolati tra il 2008/09 e il 2016/17 non decadono se hanno conseguito almeno 105 CFU entro il 31 marzo dell’anno di decadenza. È comunque prevista la decadenza se gli studenti non avranno acquisito tutti i crediti previsti dal proprio piano di studio, eccetto quelli della prova finale, entro i cinque anni accademici successivi. I crediti da conseguire sono invece 90 per gli immatricolati ai corsi di laurea magistrale, che hanno poi ulteriori due anni per completare il proprio piano di studio, e sono 240 e 300 per gli immatricolati a corsi di laurea magistrale a ciclo unico rispettivamente di cinque e sei anni. Questi ultimi decadono comunque qualora non acquisiscano tutti i crediti previsti dal proprio piano di studio entro i tre anni accademici successivi.
Per chi si immatricola all’Unibo a partire dal prossimo anno accademico, 2017/18, ci saranno invece nuove regole di decadenza. Per i corsi di laurea, gli studenti dovranno conseguire il titolo entro 8 anni (il doppio della durata del corso più due anni), ma entro il 31 marzo dell’anno successivo a quello di completamento regolare del corso dovranno aver conseguito almeno 66 crediti, pena la decadenza. Per i corsi di laurea magistrale gli studenti avranno tempo cinque anni per non decadere (il doppio della durata del corso più un anno). Decadranno in ogni caso gli studenti che, alla data del 31 marzo dell’anno successivo a quello di completamento regolare del corso, non abbiano conseguito almeno 48 crediti. Infine, gli studenti dei corsi di laurea magistrale a ciclo unico avranno a disposizione, per non decadere, un numero di anni pari al doppio della durata normale del corso, più due anni accademici. Decadranno in ogni caso gli studenti che alla data del 31 marzo dell’anno successivo a quello di completamento regolare del corso non avranno conseguito almeno 120 crediti per i corsi di cinque anni e 140 crediti per quelli di sei anni.
Arriva il percorso flessibile.
Le nuove regole sulla decadenza tengono conto di un’altra importante proposta presentata oggi sul tavolo del Senato: a partire dall’anno accademico 2017/18, in via sperimentale, arriva la possibilità per gli studenti in corso di avviare un percorso flessibile. Presentando validi motivi, gli studenti che accederanno al percorso flessibile avranno a disposizione, per il conseguimento del titolo, il doppio degli anni normalmente previsti dal corso di laurea. Il percorso flessibile potrà essere avviato su tutti i corsi di laurea dell’Ateneo, ad eccezione dei corsi di laurea magistrale a ciclo unico disciplinati da normative europee e dei corsi di studio internazionali attivati sulla base di specifici accordi con partner stranieri.
Unibo per la formazione permanente degli insegnanti.
L’Alma Mater in campo per la formazione degli insegnanti delle scuole. Il Senato Accademico dell’Università di Bologna ha dato oggi il via libera alla costituzione di una struttura di Ateneo dedicata alla formazione permanente e continua del personale scolastico. Un progetto che si inserisce nel campo della formazione in servizio obbligatoria per gli insegnanti prevista dal Ministero dell’Istruzione e che si rivolgerà ai 50mila docenti e circa 500 dirigenti scolastici dell’Emilia-Romagna.
La nuova struttura permetterà di ospitare interventi di formazione organizzati dall’Ateneo, ma anche co-organizzati con le associazioni riconosciute degli insegnanti, con l’Ufficio Scolastico regionale o altri enti pubblici e privati, e con altri atenei. Dal 30 novembre scorso, insegnanti e università possono inserire i propri dati in una piattaforma MIUR, che incrocia gli Enti che erogano la formazione con gli insegnanti.