Reggio Emilia aderisce alla XVI Giornata internazionale dei diritti dei migranti attraverso il progetto “Città mondo”: una serie di iniziative ed eventi promossi dall’Amministrazione comunale insieme a diverse associazioni del territorio, per rilanciare e orientare – aldilà di facili semplificazioni e pregiudizi – il dibattito sul diritto di cittadinanza e sulla dignità delle migrazioni.
“In un momento in cui prevalgono differenze e divisioni, vogliamo ribadire che le migrazioni sono, da sempre, parte integrante e costitutiva della nostra storia di comunità – sottolinea l’assessore alla Città internazionale Serena Foracchia presentando alla stampa gli eventi – Occorre superare analisi semplificate, quanto banali, dei processi migratori. Nel presente e nel futuro prossimo, le migrazioni, se integrate e valorizzate, creano opportunità per la cultura, la società e l’economia.” Tant’è che filo conduttore del programma di questa edizione sono una serie di immagini in cui i migranti di 50 anni fa – reggiani partiti per il nord Europa e meridionali insediatisi in città – si alternano ai migranti di oggi, giovani che arrivano dall’Africa e dall’Oriente in cerca di fortuna.
“Il programma si chiama ‘Città mondo’ perché la nostra città è nel mondo grazie ai cittadini reggiani che hanno cercato in passato e ancor oggi cercano opportunità all’estero. Ma anche perché Reggio attraverso gli stranieri accoglie il mondo in città, soprattutto per quanto riguarda persone provenienti dal continente europeo che rappresentano la presenza straniera più significativa – ha proseguito l’assessore Foracchia – Nel corso degli eventi in programma parleremo anche di cittadinanza e di diritti, un elemento chiave dell’integrazione che ci dice – attraverso i dati – che la presenza degli stranieri, seppur in calo, diventa sempre più stabile: siamo passati da 314 acquisizioni di cittadinanza nel 2010 a 1434 nel 2015”.
Alla presentazione sono intervenuti anche Youness Warhou, consigliere di Mondinsieme, che ha parlato delle condizioni dei tanti stranieri, sopratutto bambini e ragazzi nati in Italia, che si sentono italiani ma vivono nel paradosso del non poter avere i diritti degli italiani, e Barbara Guarniero dell’Osservatorio delle politiche sociali del Comune di Reggio che ha illustrato dati relativi al calo demografico generale della popolazione residente in città e al parallelo calo di stranieri, passati da 31431 del 2013 a 28955 del 2015.
IL PROGRAMMA – Evento centrale del programma che si apre stasera è l’incontro, aperto al pubblico, che si terrà giovedì 15 dicembre alle ore 18.30 in sala del Tricolore dal titolo “Costruire dignità delle migrazioni e delle nuove cittadinanze”, con gli interventi di Serena Foracchia, assessore comunale alla Città internazionale, di Milena Santerini, parlamentare, Antonio Damasco della Rete italiana di cultura popolare, Youness Warhou della fondazione Mondinsieme, Ilda Curti del Network delle città del dialogo.
Stasera, mercoledì 14 dicembre, ‘Città mondo’ prende il via con un incontro in programma al cinema Rosebud: alle ore 18 l’assessore all’Educazione Raffaella Curioni interverrà alla proiezione del video “Nel barcone si stava stretti” promosso dal Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze dei quartieri Nordest, con sceneggiatura e disegni realizzati in collaborazione con il liceo artistico Chierici, riprese e montaggio di Emanuele Di Silvestro.
Giovedì 15 dicembre la fondazione Mondinsieme ospiterà il meeting del network europeo dei centri interculturali promosso con Intercultural Cities del Consiglio d’Europa. Venerdì 16 dicembre alle ore 9.30 in Sala del Tricolore si terrà la cerimonia ufficiale di consegna della cittadinanza italiana a cittadini stranieri residenti in Italia. Sabato 17 dicembre appuntamento, dalle ore 11 a Ghirba biosteria della Gabella di via Roma, con “A pranzo con…”: itinerario gastronomico in città alla ricerca di sapori e prodotti d’altrove, primo appuntamento con Namawa Fofana, guida gastronomica ivoriana (iniziativa su prenotazione).
Domenica 18 dicembre al centro sociale Rosta Nuova alle ore 12.30 “Chapati un tortello! Giornata di racconti, memorie e incontri” con un pranzo a cura dei volontari del centro sociale che cucineranno insieme a richiedenti asilo e rifugiati del progetto Sprar e Cas. Alle 14.30 “Conta che ti conto” con Monica Morini e Annamaria Gozzi che realizzeranno un “Gioco dell’oca in caselle di vita, un gioco dove vince chi sa ascoltare e raccontare”. Alle ore 16 si terrà Gheto Stories, evento di storie, canti e racconti a cura del teatro dell’Orsa.
Il programma delle attività si concluderà giovedì 22 dicembre al temporary store di vicolo Trivelli 4 alle ore 15 con Learn about la festa dei laboratori etnici e mostra di prodotti artigiani realizzati dalle donne richiedenti asilo ospitate a Reggio Emilia.
PARTNER – L’iniziativa Città modo è promossa dal Comune di Reggio in collaborazione con associazione Città migrante, associazione Ivoriana di Reggio Emilia, associazione Centro sociale Papa Giovanni XXIII, Ccr Nordest, Ceis, centro sociale Rosta Nuova, centro teatrale MaMiMò, Cooperativa reggiana educatori, Dimora d’Abramo, l’Ovile, Madre Teresa, Consiglio d’Europa – Intecultural Cities, Cucine senza frontiere, fondazione Mondinsieme, Ghirba biosteria della Gabella, liceo Chierici, Nuovamente, Caritas, Centro di accoglienza straordinaria, Sprar – Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, Teatro dell’orsa.
LE IMMAGINI DI CITTA’ MONDO – Il programma di ‘Città mondo’ è accompagnato da una serie di manifesti in cui i volti degli emigranti reggiani si alternano ai ritratti di Fabio Boni e al reportage di Cristian Iotti sui migranti di oggi. Si tratta di Gino Bini, emigrato in Belgio nel 1951 per fare il minatore e specializzato in soccorsi in occasione di incidenti minerari, che nel 1956 fu tra i soccorritori dell’incidente di Marcinelle. La storia di Mario Calò, storico barbiere di via Roma, è ivece quella di una famiglia pugliese che emigrò per insediarsi in uno dei quartieri storici della città. I fratelli di Mario sono i gestori da decenni del ristorante Canossa.
Gaspard ha intrapreso un lungo viaggio dalla Nigeria per arrivare in Europa. Una notte è stato svegliato da sua madre con queste parole: “Figliolo, dobbiamo partire subito, non possiamo più stare qui”. Così Gaspard quella notte si è vestito di fretta e ha lasciato la sua casa. In quel viaggio Gaspard ha perso le tracce di sua madre e di tutti i suoi cari.
Alizada Sidiq nasce in Afghanistan nel 1983, da dove fugge per arrivare a Reggio nel 2014. Fino ad alcune settimane fa era parte del progetto Sprar, che gli ha permesso di frequentare un corso di scultura su pietra e realizzare un tirocinio nel laboratorio di Giuliano Melioli. Grazie a questa esperienza Alizada ha sviluppato il suo “segno” professionale e ha donato alla città un’opera dedicata alle migrazioni esposta ora alla biblioteca Panizzi.
PERCHE’ IL 18 DICEMBRE – Nel 2000 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 18 dicembre Giornata internazionale per i diritti dei migranti: dieci anni prima, il 18 dicembre 1990 aveva, infatti, approvato la Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie. La giornata viene celebrata in ricordo di quanto accaduto nel 1972 nel tunnel del Monte Bianco: un camion, che avrebbe dovuto trasportare macchine da cucire, ha un incidente e perdono la vita 28 lavoratori originari del Mali che da giorni, nascosti nel camion, viaggiavano verso la Francia alla ricerca di un lavoro e di migliori condizioni di vita. La notizia della tragedia indusse le Nazioni unite a occuparsi delle condizioni dei lavoratori migranti.