“Dopo le vertenze che negli ultimi mesi stanno interessando il distretto modenese della lavorazione carni, in queste settimane si sta aprendo anche un altro fronte per i lavoratori delle cooperative in appalto – spiega una nota di Cgil Vignola – Alcune centinaia di lavoratori degli appalti stanno, infatti, ricevendo dall’Agenzia delle Entrate cartelle esattoriali di indebito fiscale e relative sanzioni, con importi che vanno dai €3.000 agli €8.000 per ogni anno di accertamento (dal 2005 in poi), con un ammontare di indebito complessivo che potrebbe arrivare a €30.000-40.000 da dover risarcire all’erario. L’indebito contestato è in relazione alla voce “Trasferta Italia” che le aziende appaltatrici hanno usato impropriamente per abbassare il costo del lavoro, essendo questo un istituto non assoggettato a ritenute fiscali”.
“La Cgil è per il rispetto di leggi e contratti, ma in questo modo si corre il rischio che il lavoratore sia l’unico a pagare per colpe non sue: questi lavoratori spesso non sanno leggere le loro buste paga, ma in ogni caso non sono in grado di capire certamente il significato di una voce nei suoi aspetti contributivi e fiscali.
Si corre il rischio che il soggetto più debole rimanga l’unico soggetto aggredibile al quale richiedere le tasse eluse, perché le imprese nel frattempo sono chiuse, sparite e quindi non pagheranno niente.
Questo è uno dei motivi per cui è così diffuso nel distretto delle carni, il fenomeno di cooperative che, dopo uno o due anni, chiudono proprio per eludere gli accertamenti fiscali”.
“Inoltre il messaggio che potrebbe passare è: io lavoratore mi mobilito, protesto e presento denuncia contro irregolarità della busta paga e mi ritrovo però a dover pagare per l’evasione fiscale praticata dai miei datori di lavoro, per i propri interessi – afferma Giorgio Benincasa coordinatore Cgil Vignola – Questo – prosegue il sindacalista – può far nascere un senso di ingiustizia, un sentimento di sfiducia nei confronti delle istituzioni e sicuramente non aiuta a creare un clima utile a far emergere le irregolarità e a contrastare l’illegalità”.
Sono anni che la Cgil evidenzia e segnala fenomeni diffusi nel distretto lavorazione carni di lavoro irregolare, illecita somministrazione di manodopera, elusione ed evasione fiscale e contributiva compreso appunto l’utilizzo improprio della “Trasferta Italia”.
A questa problematica contingente ed urgente si deve trovare una risposta adeguata che non scarichi sui lavoratori le responsabilità di gestione disinvolte e truffaldine di tanti datori di lavoro delle cooperative appaltatrici.
“Confidiamo che già da domani, giovedì 15 dicembre, presso la Provincia al “Tavolo Carni”, ci siano le condizioni per intraprendere un percorso che promuova la responsabilità sociale delle imprese – conclude Benincasa – e favorisca la legalità anche alla luce di quanto indicato dal Testo Unico su legalità e appalti approvato il 28 ottobre dalla regione Emilia Romagna”.