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A Fiorano ordinanza per la lotta all’inquinamento atmosferico: caminetti e stufe solo se unica fonte di riscaldamento

Il sindaco di Fiorano Modenese, Francesco Tosi, ha emesso un’ordinanza per la lotta all’inquinamento atmosferico causato dalle polvere sottili, in vigore dal 15 dicembre 2016 al 15 aprile 2017, nella quale si dispone che gli impianti di riscaldamento possano rimanere in funzione al massimo per 12 ore giornaliere. La temperatura dell’aria negli ambienti non deve  superare i 19°C; negli edifici adibiti ad attività industriali ed artigianali e assimilabili i 17°C. E’ inoltre vietata l’accesione di impianti di riscaldamento domestico alimentati a biomasse nel caso non siano l’unica fonte di riscaldamento presente nell’unità abitativa. Il divieto riguarda i caminetti e le stufe a legna, pellet, cippato e altro.

Dal 15 dicembre 2016 e fino al 28 febbraio 2017 è vietato bruciare biomasse all’aperto, derivanti da attività agricole e forestali, da pulizia di parchi, giardini ed aree agricole, boscate e verdi, da attività di cantiere, artigianali, commerciali, di servizi e produttive in genere.

L’ordinanza è sospesa dal giorno 24.12.2016 e sino al 02.01.2017 compresi. Può inoltre essere derogata in occasione di particolari condizioni meteoclimatiche sfavorevoli, mediante specifico atto da parte della scrivente amministrazione. Non si applica in ogni caso agli edifici adibiti a cliniche o case di cura e assimilabili,  agli edifici scolastici, agli edifici adibiti a piscine, saune e assimilabili, agli edifici adibiti ad attività industriali ed artigianali e assimilabili, nei casi in cui ostino esigenze tecnologiche o di produzione, agli impianti termici a servizio di più unità immobiliari residenziali, nei casi in cui ostino esigenze tecnologiche.

L’ordinanza è motivata dalla comunicazione dell’Ufficio Ambiente che la centralina di monitoraggio della qualità dell’aria ubicata a Fiorano, nella Circondariale San Francesco d’Assisi,  ha registrato nel corso del 2016 un numero di sforamenti del limite giornaliero, fissato per il parametro PM10, superiore rispetto al numero massimo consentito dalla normativa sull’inquinamento atmosferico; per cui, nonostante il Comune di Fiorano Modenese, avendo una popolazione inferiore ai 30.000 abitanti, non è tra i soggetti coinvolti attivamente alla sottoscrizione dell’Accordo di Programma 2012-2015 scaduto il 31/07/2015 né rientra tra i comuni tenuti all’applicazione del Piano Aria Integrato Regionale, si è deciso d’intervenire, ritenendo che sussista la necessità di misure di sensibilizzazione e cambiamento nelle abitudini per tutelare la salute dei cittadini e contribuire al rientro nei valori limite di qualità dell’aria stabiliti dalla Direttiva Europea 2008/50/CE e recepiti dal Decreto legislativo n. 155/2010.

L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) individua nelle polveri fini, che superano le naturali barriere di difesa dell’organismo, le responsabili dirette dell’insorgenza di tumori e, nonostante sia stato rilevato il miglioramento della qualità dell’aria negli ultimi decenni, l’inquinamento atmosferico resta il principale fattore ambientale collegato a malattie prevenibili e mortalità prematura nonché il responsabile di effetti negativi su gran parte dell’ambiente naturale dell’Europa, come evidenziato dalle Linee guida sulla qualità dell’aria dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Come documentato dagli allegati tecnici al ‘Piano regionale integrato per la qualità dell’aria’, circa l’85% delle polveri fini ha origine antropica e di queste percentuali una porzione importante è prodotta dalla combustione di biomasse.

















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