Nella serata ieri, a Bologna, i Carabinieri del R.O.S. e del Comando Provinciale Carabinieri di Bologna, a conclusione di una serrata attività tecnica, di prolungati servizi di osservazione e sorveglianza discreta che hanno preso avvio a Roma, hanno eseguito un provvedimento di fermo di indiziato di delitto a carico di C.R.M.T., 36enne di origini francesi. Il provvedimento è stato emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo della Procura della Repubblica di Bologna per i reati di “attentato con finalità terroristiche o di eversione” (Art. 280 bis CP) e “possesso ed esplosione di bombe e/o materie esplodenti” (Artt. 1 e 6 Lex 895/1967).
L’operazione scaturisce dalle indagini avviate a seguito dell’attentato ai danni della Stazione Carabinieri di Bologna Corticella, consumato nella notte del 27 novembre scorso, con la collocazione di un ordigno rudimentale costituito da due taniche contenenti liquido infiammabile, la cui esplosione provocava ingenti danni alla struttura e la propagazione di un violento incendio all’interno dei locali. Solo il pronto intervento dei militari accasermati scongiurava che il rogo si estendesse all’intero stabile. Sul posto intervenivano anche i Vigili del Fuoco del Distaccamento di Bologna, nonché personale della Sezione Investigazioni Scientifiche e del nucleo artificieri del locale Reparto Operativo Carabinieri per i rilievi del caso. L’impianto di videosorveglianza della caserma riprendeva l’intera azione delittuosa, posta in essere da almeno a tre individui.
Il tipo di ordigno ed il modus operandi utilizzato ha indirizzato le indagini sulla matrice anarchica dell’attentato, inquadrabile come azione diretta ispirata alla campagna di solidarietà in favore dei militanti detenuti lanciata in risposta all’operazione “Scripta Manent”, conclusa nel settembre u.s. con l’arresto di 7 persone ritenute appartenenti alla Federazione Anarchica Informale. Proprio in tale ambito, nelle settimane antecedenti l’attentato alla caserma dei Carabinieri, anche a Bologna erano comparse scritte di solidarietà ai citati anarchici e di minaccia nei confronti dei magistrati titolari dell’indagine, nonchè la rivendicazione di due episodi minori di danneggiamento su pubblicazioni d’ispirazione anarchica.
Le attività investigative hanno fatto emergere il collegamento del’uomo con persone appartenenti agli ambienti anarchici bolognesi, il suo coinvolgimento nella fase di predisposizione dell’ordigno utilizzato per l’attentato, nonché la sua intenzione di lasciare il territorio nazionale. In effetti, proprio a bordo di un treno dell’alta velocità lo stesso veniva individuato nella serata di ieri, e fermato al fine di dare esecuzione al provvedimento dell’Autorità Giudiziaria.
L’evento ha peraltro determinato una vera e propria mobilitazione dei cittadini del quartiere Corticella di Bologna, che non hanno esitato a rappresentare la propria vicinanza ai militari. In tale quadro, sin dalle primissime ore seguenti l’attentato, diverse aziende locali hanno prestato la propria opera per porre rimedio agli ingenti danni causati dall’esplosione (dalla riparazione di porta blindata ed infissi, impianto elettrico reso totalmente inefficiente, rimozione di detriti all’orologio per la caserma donato da un gioielliere attivo nelle adiacenze), consentendo alla caserma di riprendere in maniera pressochè immediata la propria piena operatività.