“È stato completato in questi giorni l’intervento di installazione della nuova segnaletica nel sottopasso di via Respighi per rendere maggiormente visibile il divieto di transito per i mezzi oltre 2,20 metri di altezza. Gli incidenti che si sono registrati sono stati causati da distrazione da parte dei conducenti e gli impatti non hanno comunque comportato problemi di sicurezza del ponte”.
Lo ha detto l’assessore alla Mobilità Gabriele Giacobazzi nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 1 dicembre rispondendo all’interrogazione del M5s sul sottopasso di via Respighi illustrata da Marco Rabboni.
Il consigliere ha chiesto in particolare quali azioni l’Amministrazione vuole compiere per prevenire ulteriori incidenti; che valutazione esprime in merito all’ipotesi di un cambiamento di segnaletica in grado di renderla più efficace nel segnalare il pericolo e dunque nel risolvere il problema; quando sono state fatte le ultime rilevazioni tecniche sulla struttura, che esito hanno fornito e cosa hanno evidenziato sullo stato del sottopasso. Rabboni ha ricordato i recenti episodi di impatto di mezzi di altezza superiore al limite e ha osservato come esistano “sistemi di rilevamento di altezza (RAV) in grado di intercettare, mediante un solo sensore installato a lato strada, le dimensioni dei veicoli in transito (tra cui l’altezza)” e come tali sistemi possano essere “integrati con sistemi di segnalazione molto più evidenti e chiari per catturare l’attenzione del conducente del mezzo”.
L’assessore ha precisato che “il nuovo strumento a illuminazione discontinua cui l’interrogazione fa riferimento ha un costo pari a 33 mila euro e, purtroppo, strumenti come questo sono facilmente oggetto di atti vandalici. Un ulteriore livello di sicurezza comunque non guasta mai – ha concluso – e vedremo se troveremo il modo di finanziarlo”.
Sul tema è intervenuto il consigliere Pd Antonio Carpentieri, che ha evidenziato come “gli incidenti a volte siano frutto di imperizia, di tentativi operati dai conducenti e di distrazione. Valutando bene costi e benefici – ha proseguito – implementare le tecnologie va benissimo, ma ancora una volta ci troviamo di fronte al fatto che l’Amministrazione deve farsi carico del malcostume o della disattenzione dei singoli automobilisti”.
Marco Bortolotti del M5s ha convenuto che “certe situazioni possono essere create da chi ‘ci prova’. La nostra prima preoccupazione era capire se il ponte mantiene la capacità di portare carichi e la risposta è stata positiva”. Il consigliere ha poi evidenziato che “la luce sempre accesa determina un’abitudine che può non essere efficace se un autista è disattento, mentre un’illuminazione che si attiva in modo ogni volta diverso cattura l’attenzione”.
Marco Chincarini di Per me Modena si è detto “convinto che in una città smart si possa affrontare la questione da questo punto di vista, pensando all’introduzione di nuove tecnologie. Una smart city – ha ribadito – sicuramente può dare risposte smart a questo problema”.
Nella replica, Rabboni ha evidenziato che “consci della disattenzione dei conducenti, il focus è far sì che l’attivazione di un segnale luminoso riattivi la loro concentrazione, cosa che un lampeggiante continuo non può fare. Da altre parti questa segnalazione ha dato ottimi risultati svegliando i conducenti. Siamo però consci anche dei costi, lasciamo quindi all’Amministrazione la valutazione”.