Sono 170 le richieste giunte all’assessorato al Welfare per partecipare all’assegnazione dei 60 orti urbani realizzati dal Comune di Modena. Nelle piazzole ricavate in un’area compresa tra via Belli e via Capuana si potranno coltivare fiori, ortaggi, piante officinali a uso personale, famigliare, associativo, ma non a scopo di lucro, secondo le modalità previste dal Regolamento approvato dal Consiglio comunale.
Al bando potevano partecipare i cittadini residenti nel territorio comunale con età tra i 18 e i 54 anni che non disponessero di altri appezzamenti di terreno coltivabili, giardini e orti, oltre a cooperative sociali e associazioni.
Delle 170 pervenute, 162 domande sono state ritenute idonee (quattro escluse perché prive dei requisiti anagrafici, una perché oltre i termini, due ritirate, due considerate unitamente perché presentate dallo stesso nucleo familiare).
“Ottima la risposta data dai cittadini a un progetto che coniuga alla riqualificazione urbanistica di luoghi pubblici – affermano gli assessori al Welfare Giuliana Urbelli e all’Ambiente Giulio Guerzoni – istanze sempre più sentite, come la sostenibilità ambientale e la necessità di un’alimentazione più sana e a chilometri zero, ma con una forte valenza a carattere aggregativo e sociale. È la prova che abbiamo colto nel segno – continuano gli assessori – con un progetto che risponde a un bisogno reale. Positivo il fatto che ci siano tra gli assegnatari anche giovanissimi. Una volta valutato l’andamento di questa prima esperienza, che pur radicandosi nella lunga tradizione degli orti per anziani rappresenta una sperimentazione, decideremo come procedere”.
La graduatoria degli assegnatari e delle domande idonee, stilata in base ai titoli preferenziali e alla data di presentazione della domanda, è on line sul sito Internet del Comune (www.comune.modena.it).
I richiedenti in graduatoria, 96 uomini e 73 donne, hanno per lo più tra i 30 e i 50 anni (61 sono nella fascia 31-40 anni e 62 nella fascia 41-50 anni), ma c’è anche una buona rappresentanza di under 30 e ha addirittura 18 anni l’aspirante ortolana più giovane, mentre sono due 25enni le più giovani assegnatarie. Nell’elenco dei richiedenti anche 13 stranieri originari di Siria, Filippine, Argentina, Ucraina, Moldavia, Cina, Croazia, Marocco, Costa D’Avorio, Algeria e Perù.
In cima alla graduatoria si sono collocati le uniche tre persone che hanno dichiarato entrambi i requisiti preferenziali indicati dal bando, avendo già partecipato da volontari alla rigenerazione di un bene comune, o essendo iscritti all’elenco dei cittadini attivi “io partecipo” istituito presso i Quartieri, ed impegnandosi a curare l’orto con tecniche di coltivazioni anche alternative o comunque rispettose dell’ambiente. Un impegno, questo, che si sono presi non solo tutti i 60 assegnatari, tra cui un’associazione (GASMO), ma anche la maggior parte dei richiedenti pronti a subentrare in caso di rinunce.
Il progetto degli orti urbani, messo a punto congiuntamente dagli assessorati al Welfare e all’Ambiente del Comune di Modena, intende infatti valorizzare gli spazi inutilizzati del tessuto urbano sostenendo la produzione alimentare biologica, a chilometro zero e stagionale destinata al consumo familiare o collettivo, in una prospettiva di miglioramento della qualità della vita e anche di supporto alle famiglie in difficoltà per la spesa alimentare. Al tempo stesso, si propone di favorire la coesione e il presidio sociale.
Mercoledì 14 dicembre alla Palazzina Pucci avverrà l’assegnazione ufficiale con la firma della concessione da parte degli ortolani e la consegna della chiave dell’area ortiva. Gli assegnatari, entro tre mesi dalla data di concessione, dovranno costituire un Comitato di Gestione che eleggerà il Presidente e coordinerà le attività di conduzione degli orti, ne verificherà la corretta gestione, stabilirà i criteri di utilizzo d’acqua, l’eventuale gestione collettiva dei residui di sfalcio e potatura nell’area comune di compostaggio, coordinerà le attività per la pulizia delle aree comuni, gli orari di accesso agli orti e la gestione della manutenzione ordinaria delle recinzioni comuni. Tra i compiti del Comitato anche la promozione delle iniziative di socializzazione e i rapporti con l’amministrazione comunale.