Una parte della stampa nostrana riporta con dovizia di particolari le motivazioni della sentenza della Corte dei Conti dell’Emilia Romagna emessa il 17 novembre ed all’oggetto “rendiconti del Comune di Sassuolo anni 2012 e 2013“.
Il tutto nasce dai debiti della società Sassuolo Gestioni Patrimoniali che al dicembre 2013 ammontavano ad euro 86.175.722.
Il Collegio evidenzia il quasi assente “ controllo analogo “ previsto per legge e le gravi ripercussioni sulla finanze comunali, tenuto conto che SGP è controllata al 100 % dal Comune.
Grave irregolarità contabile il rilascio di diverse forme di garanzia al sistema bancario per euro 69.090.000.
Al di la della burocrazia, dei controlli di legge, sappiamo come è andata a finire per le tasche dei sassolesi, tenuti a pagare per tale “ mala gestio “ tasse al massimo per supportare una società insalvabile, per le meno nella logica e regole della economia di mercato.
D’accordo che SGP è stato ammessa al concordato in continuità , ma a quale prezzo. Lo dice anche la Corte dei Conti.
Apporto di capitale in danaro da parte del Comune, a titolo di riserva di capitale dal 2015 al 2030 per un totale di euro 42.700.000 per pagare alla banche il capitale prestato.
Dal 2015 al 2020 si è impegnato a dare un contributo in conto esercizio per euro 2.200.000 per coprire parte degli interessi sui mutui.
La Corte assicura la massima attenzione per verificare la sostenibilità finanziaria della operazione tesa a tenere in rianimazione un cadavere e se del caso staccare la spina.
Ci sono anche cose incredibili, non a conoscenza della Corte.
Si è convinta la Corte della magnificenza economica / finanziaria del contratto di servizio stipulato con il Comune e si cita , ad esempio, l’affidamento dei servizi strumentali in materia di riscossione, tasse rifiuti e patrimonio immobiliare.
Basta essere attenti al fallimento di questi giorni in materia di riscossione della TARI.
Basta vedere la delibera di Consiglio che revisione il piano finanziario della TARI deliberato un giorno prima della scadenza del conguaglio 2016 ( delibera del 9 novembre e la rata è scaduta il 10 novembre )
Basta guardare i quasi 2.6 mln di euro di cartelle non pagate e la gara per un servizio di supporto alla riscossione coattiva , costo 53.800 euro.
Che dire delle creative impostazioni dei bilanci della società “ cloaca” …..che si inventano utili che non ci sono, utilizzando poste straordinarie, criticate non solo da noi, ma anche dal Commissario Giudiziale , relazionate al Giudice delegato, circa sopravvenienze attive per euro 3.222.058 e che per buona norma andavano contabilizzate per competenza temporale e che avrebbero comportato una perdita di 2.567.713 invece che un utile di euro 655.275.
Un velo pietoso sul piano degli investimenti, fallito completamente, ma i soldi delle tasse li vogliono……i soldi dell’addizionale IRPEF, al massimo, tra l’altro come avevamo previsto in aumento, li prendono direttamente dagli stipendi e pensioni.
(Mario Cardone, Socialisti Sassuolo)