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Odori al Quartiere Madonnina: Comune di Modena al lavoro con Arpae e Azienda Usl

Un incontro tra Comune di Modena, Arpae e Azienda Usl per valutare i risultati delle analisi sui cattivi odori avvertiti dai residenti del quartiere Madonnina e decidere se sono necessari ulteriori interventi è già in calendario e si svolgerà nei prossimi giorni. Lo ha annunciato l’assessore all’Ambiente Giulio Guerzoni nel rispondere, giovedì 24 novembre in Consiglio comunale, all’interrogazione proposta da Carmelo De Lillo e sottoscritta anche da Chiara Susanna Pacchioni (Pd). “Su problemi ambientali come quello delle esalazioni maleodoranti che si è presentato alla Madonnina – ha sottolineato l’assessore – il Comune non ha competenze dirette sui controlli svolti sul territorio, ma raccoglie le segnalazioni dei cittadini e, quando necessario, attiva le opportune verifiche da parte di enti esterni che sono Arpae per i problemi ambientali e Ausl per quelli igienico sanitari. Nella quotidianità di lavoro, dunque, è da sempre consolidata un’attività di collaborazione e condivisione tra gli uffici operativi di Comune, Arpae e Ausl”.

Al centro delle richieste presentate dalla consigliera era il ruolo e le competenze degli uffici comunali preposti ai controlli e il coordinamento con enti esterni; la periodicità e le modalità di esecuzione dei controlli, le modalità di divulgazione dei risultati e se esiste un tavolo permanente di coordinamento per la valutazione e il monitoraggio del rischio ambientale al quale i cittadini possano rivolgersi direttamente.

Dalle prime segnalazioni di cattivi odori nel quartiere Madonnina, tra le vie Emilia Ovest, Mercalli e d’Avia, arrivate nell’estate del 2015, Arpae ha eseguito diversi sopralluoghi, proseguiti anche nel 2016, individuandone l’origine nei pressi e all’interno della Safim, officina meccanica di precisione che produce sistemi di frenatura idraulica. Come sorgente degli odori, particolarmente intensi all’interno dell’azienda, è stata individuata nelle acque di lavaggio delle lavatrici (smaltite come rifiuto da un’azienda specializzata). Le emissione degli odori in atmosfera dipendono dall’aspirazione che convoglia l’aria delle lavorazioni meccaniche e delle lavafiltri in condotti di emissione dotati di filtri. Rispetto al 2015, quando l’odore era chiaramente percepibile e i vestiti degli operatori ne rimanevano impregnati anche dopo alcune ore, nel 2016 gli stessi operatori l’hanno definito come lievemente percettibile e non consistente, senza che si ripresentasse il fenomeno degli abiti impregnati. Inoltre, mentre nel 2015 anche le acque di lavaggio presentavano il caratteristico odore, nel 2016 questo è scomparso, probabilmente anche grazie al fatto che la Safim, per provare a ovviare il problema, ha cambiato il detergente.

Secondo Arpae dunque l’entità del problema pare essersi sensibilmente ridotto nel 2016, rispetto al 2015. Relativamente alle analisi sull’aria, Arpae ha individuato alcuni punti significativi in cui effettuare campionamenti olfattometrici. Premesso che non esistono limiti normativi sulle concentrazioni di odori, le analisi effettuate in prossimità di alcune aree lavorative aziendali hanno restituito valori contenuti rispetto alla soglia di percezione olfattiva, con una sola eccezione che è ancora in fase di verifica e i cui risultati saranno approfonditi nella riunione in programma.

Nella sua risposta, l’assessore Guerzoni ha precisato che tutte le aziende presenti alla Madonnina, e in tutto il resto del territorio del Comune di Modena, sono in possesso delle necessarie autorizzazioni previste dalla vigente legislazione in materia di inquinamento ambientale. L’ente competente al rilascio di autorizzazioni ambientali è la ex Provincia di Modena, oggi Arpae-Sac (Struttura Autorizzazioni Concessioni). Le aziende in regime di Autorizzazione unica ambientale (Aua) che presentano emissioni in atmosfera effettuano in proprio campionamenti e analisi almeno una volta all’anno. Le aziende in regime di Autorizzazione integrata ambientale (Aia), oltre alle verifiche in proprio, sono oggetto di controlli annuali da parte di Arpae che verifica il rispetto delle prescrizioni inserite in Aia. Sono inoltre tenute a produrre un report annuale, che trasmettono agli enti competenti, per rendicontare le proprie performance ambientali.

Infine, i risultati delle verifiche svolte dagli enti di controllo sono atti pubblici il cui accesso è permesso non solo alle istituzioni, ma anche ai cittadini o alle aziende. Nel caso in cui le verifiche vengano svolte su specifica segnalazione da parte di cittadini, le risultanze dei controlli sono comunicate direttamente all’interessato e per conoscenza agli altri enti pubblici interessati.

Dopo aver chiesto la trasformazione in interpellanza, il consigliere Antonio Montanini (CambiaModena) ha sottolineato che “l’intero quartiere è soggetto a inquinamento e non è particolarmente salubre, è infatti un’area in cui sono ancora concentrate molte attività economiche impattanti, come la fonderia, è molto trafficata e subisce anche inquinamento acustico dovuto alla nuova linea ferroviaria”.

Per il Pd, Chiara Susanna Pacchioni ha evidenziato la necessità di tenere distinte le emissioni odorose, non necessariamente pericolose, dall’inquinamento. “La risposta ci tranquillizza – ha affermato la consigliera – perché è stata riconosciuta una causa degli eventi e perché questi sono in risoluzione rispetto al 2015. Siamo soddisfatti inoltre che ci sia collaborazione tra il Comune e gli altri enti preposti”.

Dello stesso parere anche il consigliere De Lillo che, nella replica, ha affermato che “l’interrogazione ha amplificato le voci dei cittadini preoccupati: era importante chiarire se c’era un nesso tra l’odore e un potenziale inquinamento”.

















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