Domenica 20 novembre Modena festeggia il suo compatrono Sant’Omobono nella chiesa della Beata Vergine delle Grazie in via Sant’Agostino 40 (sede della Confraternita di San Geminiano). La chiesa ospita al mattino alle 11 la messa alla presenza delle autorità cittadine, e nel pomeriggio alle 16 un concerto del coro folk San Lazzaro per iniziativa del Comune e del Comitato “Messa degli Artisti”.
Alle 10.30 le autorità saranno ricevute dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli e dalla presidente del Consiglio comunale Francesca Maletti nella Sala del Vecchio Consiglio di Palazzo comunale in piazza Grande. Quindi, da piazzetta delle Ova parte il corteo verso la chiesa con il Gonfalone della Città, la banda cittadina “Andrea Ferri” e figuranti. La messa alle 11, celebrata da Monsignor Nardo Masetti, canonico del Capitolo Metropolitano, sarà accompagnata da canti e musica sacra eseguiti dalla corale “Puccini” di Sassuolo, con l’organista Simone Guaitoli, e la soprano Yoriko Okai diretti dal maestro Francesco Saguatti. Nel programma, musiche di Lecot, Rutter, da Rold, Miserachs e dello stesso Maestro Saguatti.
Alle 16, la chiesa ospiterà il concerto del Coro folk di San Lazzaro, diretto dal maestro don Ezio Nicioli, che lo fondò nel 1980, e da Veronica Zampieri (soprano), con Simone Guaitoli al pianoforte, Giorgio Avanzi alla fisarmonica, Maurizio Maffoni e Vittorio Rimini alle chitarre. Franca Lovino è la voce recitante.
In programma canti popolari modenesi, friulani, di Napoli e del Madagascar, oltre a composizioni di Mozart, Franck, Bepi de Marzi, J.S. Bach, Newton, Cardini, Campani, Bregani, con gran finale affidato al “Va pensiero” di Giuseppe Verdi.
Nato a Cremona nel XII secolo, Omobono fu sarto e mercante di stoffe, famoso perché utilizzava i guadagni per aiutare poveri e bisognosi. Morto durante la messa del 13 novembre 1197, è stato santificato nel 1199, da papa Innocenzo III. Il giorno che gli è dedicato, il 13 novembre, fu il primo a Modena senza vittime della terribile peste del 1630. Omobono è anche protettore dei sarti e dei mercanti.