Un ampio dibattito si è svolto nel corso della seduta del Consiglio comunale di Carpi di giovedì 3 novembre scorso, sui temi legati alla raccolta differenziata in città. Sono state portate infatti all’attenzione del civico consesso dopo la votazione delle delibere una mozione e un ordine del giorno oltre a due interpellanze sull’argomento. Carpi Futura ha presentato in primis una mozione che, partendo da una raccolta di firme del gruppo Facebook Carpi Differente, impegnava la Giunta a presentare un progetto che individuasse una modalità decorosa ed efficace della raccolta in modo da eliminarne alcune delle sue criticità, e prevedesse l’installazione di contenitori interrati in centro storico. Forza Italia, Pd e FdI-An hanno invece subito dopo presentato un ordine del giorno da loro sottoscritto che impegnava la Giunta a predisporre uno studio di fattibilità per l’interramento dei cassonetti di plastica e vetro in centro storico, a predisporre i necessari studi con il gestore in modo da migliorare tra le altre cose la raccolta di organico e cartone nella zona pedonale attraverso l’individuazione di diversi punti di raccolta, sperimentando un eco-bus per alcune tipologie di rifiuti e orari differenti per i quattro centri di raccolta rifiuti cittadini, prevedendo infine risorse per un’adeguata campagna di comunicazione da parte del gestore e per incentivare l’educazione ambientale. Roberto Benatti (FI) ha poi presentato una interpellanza (firmata anche da Cristian Rostovi di FdI-An) per sapere se fosse possibile rimodulare gli orari di raccolta in centro storico ed effettuare raccolte straordinarie nei giorni successivi a scioperi o festività. I consiglieri del Movimento 5 Stelle infine hanno presentato a loro volta una interpellanza per conoscere i risultati dello studio di fattibilità per la posa di contenitori interrati in centro storico e sapere i soggetti che lo avessero predisposto.
L’assessore comunale all’Ambiente Simone Tosi ha replicato che la maggioranza dei cittadini ha chiesto di mantenere al mattino la raccolta dei contenitori, che dopo uno sciopero l’azienda organizza i servizi per un ritorno alla normalità rispettando i diritti dei lavoratori in merito agli orari straordinari e ordinari, che la sperimentazione dei contenitori interrati potrebbe essere fatta dopo un anno dall’avvio della raccolta ‘porta a porta’. Tosi ha poi fornito alcuni numeri sull’andamento della raccolta dei rifiuti urbani in città. Nel 2010 Carpi produceva 540 chili/anno di rifiuti pro capite, di cui 223 indifferenziati. Oggi si stima si sia arrivati rispettivamente a 435 e 71 chili/anno, con una percentuale di raccolta differenziata vicina all’84% (era del 64% solo nel 2014). “Nel bacino Aimag, dove tutti i comuni hanno intrapreso la modalità ‘porta a porta’, nel 2015 eravamo rispettivamente a 675 e 300 chili/abitante, in provincia di Modena a 200 chili/abitante di indifferenziato e al 60% di raccolta nel 2014. Avevamo previsto – ha detto – performance ambiziose e stiamo ottenendo tanto, al di là degli obiettivi regionali e anche il tasso di abbandoni di rifiuti è ampiamente sotto controllo rispetto ad altri comuni. Ricordiamo che i 300 cittadini che abbiamo finora sanzionato per abbandono di rifiuti pagheranno circa 500 euro in totale mentre l’80% di coloro che pagano la Tari nel 2017 spenderanno meno, chi poco, chi molto”. Rispetto alle proposte contenute nei documenti presentati in Consiglio Tosi giovedì sera ha ribadito che “non si vuole tornare indietro rispetto al sistema già avviato a dicembre a Carpi e poco prima a Novi e Soliera anche se si possono verificare possibili modifiche limitate”.
Dopo che Paolo Pettenati (CF) ha ribadito le buone ragioni contenute nella mozione presentata dal suo gruppo, in modo da permettere ad Aimag di valutare diverse soluzioni, e come nelle zone più degradate della città ci sia molto da fare, ha preso la parola il collega Luca Severi (M5S), che ha illustrato diverse esperienze fatte da città vicine come Bologna, Ferrara e Parma. “La Giunta ha preso in giro il Consiglio sui contenitori interrati – ha detto – nessuno è mai andato in Aimag a parlare di come verificare questa possibilità dopo due anni di documenti votati, anche dal Pd, e questa è una mancanza gravissima”. Lorenzo Boni (Pd) ha invece dal canto suo ribadito che la soluzione del bidone interrato non è fattibile per tutte le tipologie di rifiuti e che bisogna arrivare ad una soluzione differente per i contenitori di vetro e plastica. “Detto che chi abbandona i rifiuti deve essere punito l’odg che abbiamo sottoscritto – ha affermato – dice che si può tarare il sistema di raccolta in base alle esigenze tenendo fermi alcuni concetti fondamentali”. Monica Medici (M5S) ha poi preso la parola per dire che mai l’assessore Tosi aveva affermato che la verifica della validità dei bidoni interrati sarebbe partita un anno dopo la sperimentazione del ‘porta a porta’, cioè dal primo gennaio 2017. “Entro il luglio scorso in base al DUP (Documento Unico di Programmazione, ndr.) si doveva fare invece una verifica su questo impegno preso, dare una nuova data o spiegarci perché l’impegno non era stato portato a termine. Per noi il sistema dei cassonetti interrati non è quello migliore ma il fatto che si prenda in giro il Consiglio e che la Giunta non faccia nulla è molto grave”.
Roberto Benatti (Forza Italia) ha criticato infine la modalità con cui Carpi Futura ha dato ad una raccolta di firme il suo supporto come gruppo consiliare, “snaturando lo spirito del gruppo Facebook che l’ha promossa”, dicendo poi che non c’erano date nei documenti votati in passato dal Consiglio comunale che impegnassero sulla sperimentazione dei cassonetti interrati. “Solo nell’odg che abbiamo sottoscritto – ha concluso – ci sono proposte attuabili e di poca spesa e che non puntano ad essere bocciate. Aimag utilizzi soldi del Comune per fare formazione, non i soldi delle bollette…”. L’assessore Tosi in sede di replica si è detto disponibile a valutare le proposte fatte, ad esempio sugli orari delle aperture dei Centri di raccolta rifiuti cittadini e ha risposto alla consigliera Medici che “non ci faremo intimidire dai suoi metodi, assumendomi la responsabilità di ciò che dico”.
La mozione di Carpi Futura è stata votata dai soli firmatari, con l’astensione del Movimento 5 Stelle e il voto contrario di Pd e Forza Italia; l’ordine del giorno di Pd, FI e FdI-An da Pd, CF e Forza Italia, con l’astensione del Movimento 5 Stelle.