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Preso dai carabinieri il “promoter” della droga: spacciava a numerosi giovani di Reggio e Parma

Carabinieri 00 smallBazzicando gli “ambienti” frequentati da tossicodipendenti (come ad esempio i Sert) è riuscito a sviluppare una solida rete di clienti che si premurava di contattare proponendo qualsiasi tipo di sostanze stupefacente. I clienti impossibilitati a muoversi potevano contare sulla sua disponibilità: con un piccolo supplemento equivalente alle spese d viaggio provvedeva a curare la consegna. Grazie a questi accorgimenti è riuscito a mettere in piedi un’intensa attività di spaccio di eroina, cocaina, hascisc e marjuana che sviluppava a favore di numerosi giovani, anche in età scolare, abitanti nelle province e capoluoghi di Reggio Emilia e Parma. Per non essere beccato adottava alcune precauzioni: cambiava continuamente i luoghi di consegna, si presentava con notevole ritardo alle punte e talvolta si spostava con l’intera famiglia (la compiacente moglie e il figlioletto di un anno).

Un vero e proprio “impresario specializzato” nel settore degli stupefacenti come accertato in maniera inconfutabile dalle indagini condotte dai carabinieri della stazione di Montecchio Emilia  che hanno arrestato “l’imprenditore” nell’ambito di una mirata indagine antidroga che ha documentato centinaia e centinaia di cessioni di stupefacenti e ricostruito circa un anno di illecita attività di spaccio. Il Tribunale di Reggio Emilia accogliendo le richieste avanzate dal Dott.ssa Piera Cristina Giannusa, sostituto presso la Procura reggiana concorde con le risultanze investigative dei carabinieri di Montecchio Emilia, ha emesso a carico dell’uomo un’ordinanza di custodia cautelare in regime di arresti domiciliari che ieri mattina è stata eseguita dai Carabinieri di Montecchio Emilia che hanno arrestato il pusher. In manette con l’accusa di spaccio di stupefacenti aggravato dalla continuazione del reato è finito un cittadino tunisino 35enne abitante a Cadelbosco Sopra, ristretto i regime di arresti domiciliari a disposizione della competete Autorità Giudiziaria.

Nei guai anche la compagna convivente, una 26enne italiana, indagata per concorso nell’attività di spaccio. L’indagine ha preso il via alla fine del 2014 quando i Carabinieri di Montecchio Emilia hanno appreso che un cittadino tunisino era dedito allo spaccio di eroina, cocaina, marjuana e hascisc che perfezionava attraverso contatti telefonici. Individuato il sospetto i carabinieri risalivano all’utenza utilizzata per i contati con i suoi clienti. Dal telefono del pusher i Carabinieri risalivano a quelli di numerosi clienti che venivano tutti sentiti dai Carabinieri. Tali attività hanno permesso di ricostruire una diuturna e proficua attività di spaccio compiuta a favore di numerosi giovani reggiani e parmigiani che hanno dichiarato di aver comprato in plurime occasioni stupefacenti dal tunisino che poi hanno riconosciuto in apposita seduta di individuazione fotografica nell’odierno indagato. La certosina attività investigativa portava a ricostruire centinaia di cessioni di stupefacenti fatte nell’ultimo anno per un business stimato in svariate migliaia di euro. Le risultanze investigative dei carabinieri di Montecchio Emilia concordate dalla Procura reggiana e recepite dal GIP hanno quindi portato all’odierno provvedimento restrittivo che ha visto il pusher finire in manette.

















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