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A Modena 105 canali a cielo aperto, quelli tombati sono 123

canaleI canali a cielo aperto con presenza di acqua nel territorio del Comune di Modena sono 105, quelli tombati, divenuti parte integrante del reticolo idrografico fognario, sono 123. Per il triennio 2015-2017 l’Amministrazione ha affidato con appalto lavori di manutenzione ordinaria volti a garantire l’efficienza idraulica di tutti i canali di propria competenza per 285 mila euro, oltre a interventi di manutenzione straordinaria per 140 mila euro (2015) e a lavori relativi ai canali con manufatti regolatori di flussi d’acqua per 20 mila euro (2016). Sono inoltre in dirittura d’arrivo i lavori di realizzazione del primo stralcio della cassa di espansione del Canale Naviglio (prati di San Clemente) e lo studio del secondo stralcio a cura di Aipo, e il completamento da parte della Regione Emilia-Romagna delle operazioni relative alla manutenzione ordinaria dei canali di propria competenza in territorio comunale.

A fare il punto della situazione canali a Modena è stato l’assessore all’Ambiente Giulio Guerzoni, nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 27 ottobre, in risposta all’interrogazione di Per me Modena illustrata da Marco Chincarini sulla “Situazione canali nel Comune di Modena, vigilanza e giudizio sulla potenziale pericolosità di sostanze nocive eventualmente presenti in essi”. Insieme all’interrogazione è stato discusso e approvato all’unanimità anche un ordine del giorno illustrato dallo stesso consigliere che, ricordando il workshop di urbanistica realizzato a fine maggio dal titolo “Modena e le acque: verso un nuovo progetto della città”, sollecita la Giunta “a riprendere il percorso già iniziato e ad ampliare gli studi sui canali per avere uno strumento utile per il nuovo Piano strutturale comunale (Psc), coinvolgendo gli enti interessati, con ulteriori workshop e appuntamenti con i Quartieri”. Discusso con i due oggetti anche un ordine del giorno del M5s, illustrato dalla capogruppo Elisabetta Scardozzi, sull’analisi dell’acqua, dell’acquedotto pubblico e delle tubature in cemento armato. Il documento è stato poi sospeso in attesa di un momento di approfondimento sul tema in Commissione, con rappresentanti degli Enti competenti, che l’assessore Guerzoni si è reso disponibile a organizzare.

Nella risposta all’interrogazione, l’assessore ha precisato che il censimento e la mappatura del reticolo idrografico minore sono già presenti dal 1981 e che la cartografia più recente risale a dicembre 2015. “Per ogni sottobacino – ha spiegato l’assessore – sono state verificate le relative condizioni di carico idraulico in occasione di eventi meteorologici con tempo di ritorno ventennale, al fine di poter disporre di un idoneo strumento per il controllo del carico idraulico nel caso di eventuali nuove urbanizzazioni”.

L’assessore ha poi spiegato che i tratti di canale negli anni tombati sono gestiti da Hera, gestore del Servizio idrico integrato per il Comune: ne sono un esempio il  canal Grande, il canal Chiaro, il canale D’Abisso in centro storico.

Sulla qualità delle acque dei canali, Guerzoni ha spiegato che l’ente competente è Arpae che, nel territorio comunale, monitora secondo precisi parametri chimici, fisici e biologici in maniera sistematica le acque del Canale Naviglio, in quanto recettore unico dello scarico del depuratore principale di Modena, mentre i controlli sui canali minori vengono effettuati solo a seguito di segnalazione di inquinamento degli stessi, dovuta a uno scarico anomalo per risalire alla causa e al colpevole. “Non abbiamo informazioni da parte di Arpae o Ausl circa rinvenimenti nelle acque dei canali comunali di sostanze nocive per la salute umana”, ha affermato l’assessore precisando che “le eventuali criticità che si possono verificare sono fondamentalmente di tipo idraulico, in corrispondenza di eventi meteorologici caratterizzati da forte intensità e breve durata, che a volte comportano fenomeni circoscritti di allagamenti stradali”. Guerzoni ha inoltre ricordato che “l’ormai prossimo termine della realizzazione del Diversivo Martiniana, il quale intercetterà le acque provenienti da sud del territorio comunale che a oggi confluiscono nel bacino del Naviglio dirottandole sul bacino del Torrente Tiepido, comporterà una notevole diminuzione delle portate transitanti nel centro storico della città e pertanto una riduzione del rischio di allagamento di quest’area”.

















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