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Sociale, il terzo settore in campo per offrire agli anziani l’opportunità di vivere un ruolo attivo nella società.

ancescaoSono oltre 1 milione gli anziani residenti (23,4% della popolazione) in Emilia-Romagna. 553mila gli ultra 75enni, 338 mila gli ultra 80enni (7,6%). Negli ultimi 20 anni l’aspettativa di vita, già aumentata di 6 anni per gli uomini e di 4 anni per le donne, aumenterà ancora per i prossimi venti anni. Numeri più o meno simili si riscontrano in tutto il nostro Paese. L’invecchiamento della popolazione, quindi, è una realtà in espansione che, insieme all’impoverimento diffuso, va considerato come primo “nuovo rischio sociale”. Questo è il quadro all’interno del quale opera l’associazione di promozione sociale ANCeSCAO (Associazione Nazionale Centri Sociali, Comitati Anziani e Orti) che ha organizzato la propria Assemblea Nazionale a San Marino. Al centro del dibattito l’attività di sostegno alle persone anziane per esprimere al meglio le loro potenzialità di benessere fisico, sociale e mentale lungo l’intero ciclo di vita e giocare attivamente il loro ruolo all’interno della società.

“Voglio sottolineare l’importanza del ruolo che Ancescao svolge da anni a favore del territorio- afferma il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, presente al convegno- Associazionismo e volontariato, infatti, sono la linfa vitale per la nostra comunità. Senza il vostro impegno e la vostra presenza avremmo territori con meno luoghi e opportunità di aggregazione e di attività, che permettono di consolidare la coesione sociale ed il senso di comunità. Per questo, come Regione- prosegue Bonaccini- vogliamo nei prossimi anni favorire ancora di più la partecipazione dei cittadini, sia come singoli che nelle loro forme associative, nell’elaborazione delle politiche pubbliche. L’esempio di Ancescao- aggiunge- ci aiuta a dire alle giovani generazioni, prima di tutto, che esistono modelli culturali diversi, ricchi, profondamente umani. Modelli di coesione sociale, di cittadinanza attiva, di disponibilità all’altro. È un antidoto necessario contro l’individualismo da un lato e la solitudine dall’altro.”

L’impegno della Regione per gli anziani.

Nell’ambito delle proprie politiche a favore degli anziani, la Regione Emilia-Romagna sostiene la partecipazione delle persone anziane alla vita della comunità, valorizzandone il ruolo e favorendo lo sviluppo di opportunità di aggregazione e di rapporti intergenerazionali, promuovendo stili di vita sani, solidali e ricchi di relazioni nel corso di tutta la vita. Contestualmente, attraverso la realizzazione di un sistema organico ed efficiente di servizi sociosanitari e promuovendo il mantenimento degli anziani nel proprio contesto abitativo, familiare e sociale, la Regione aiuta questi cittadini, in buona salute o non autosufficienti, a trovare risposte adeguate alle personali esigenze.
Tra gli interventi più significativi lo sviluppo dei servizi di domiciliarità, come giusto mezzo tra solitudine e ospedalizzazione forzata, quello delle reti familiari di cura e il riconoscimento del ruolo dei care-givers (legge regionale 2/2014), le risorse del Fondo regionale per la non autosufficienza che negli ultimi anni con oltre 120 milioni all’anno si sono aggiunte ai 300 milioni di euro annuali del Fondo sanitario regionale. In nove anni dall’avvio del Fondo, nel 2007, le risorse aggiuntive impegnate sono state di oltre 1 miliardo di euro (1,08 miliardi).

















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