Ha fatto credere di essersi ferito alla mano durante una lite con un suo coetaneo, ora indagato per favoreggiamento, che l’aveva colpito con il coccio di una bottiglia. Le indagini biologiche dei carabinieri dei RIS di Parma, svolte sui campioni di sangue repertati dai carabinieri di Scandiano all’interno dello spogliatoio del palazzetto scandianese saccheggiato dai ladri, hanno rivelato un’altra verità. Si era procurato la ferita infrangendo il vetro degli spogliatoi del palazzetto di Scandiano dove era entrato con un complice minorenne derubando di tutti i loro averi (cellulari, vestiti e danaro) i giocatori dell’hockey Bassano mentre erano impegnati in un incontro con la squadra di casa.
Il profilo genotipico estratto infatti dalle tracce ematiche rinvenute negli spogliatoi è risultato essere quello dell’odierno indagato. Con l’accusa di concorso in furto aggravato i carabinieri della tenenza di Scandiano hanno denunciato alla procura reggiana un 20enne di Casalgrande e il suo giovane complice 16enne. Con loro è finito nei guai un altro 20enne di Casalgrande denunciato per favoreggiamento personale, avendo cercato di eludere le indagini dei carabinieri dichiarando falsamente di aver causato all’indagato la ferita alla mano con un frammento di una bottiglia di vetro durante una lite.
I fatti risalgono alla sera del 15 marzo 2014: nel palazzetto dello sport d Scandiano è in corso una partita di hockey tra la squadra di casa ed il Bassano. Durante il secondo tempo ignoti ladri previa rottura di una finestra accedevano negli spogliatoi in uso ai giocatori del Bassano rubando tutti i loro averi. Sul posto intervenivano i militari scandianesi che durante il sopralluogo repertavano tracce di sangue perse da uno dei ladri durante la rottura della finestra. Grazie ad alcune testimonianze le prime indagini conducevano a un 20enne di Casalgrande, che peraltro presentava una ferita compatibile con quella che si era procurato il ladro, e a un 16enne suo amico. Tuttavia il diretto interessato nel dichiararsi estraneo forniva un alibi di ferro riferendo che la ferita gli era stata causata da un suo coetaneo durante una lite avvenuta proprio nell’arco di tempo del furto. Una versione avvallata anche dallo stesso coetaneo che rintracciato dai carabinieri confermava la lite assumendosi la paternità delle lesioni. Ora la svolta investigativa grazie alle indagini scientifiche dei RIS di Parma sulle tracce ematiche repertate dai carabinieri all’interno degli spogliatoi derubati. Il profilo genotipico estratto è infatti risultato essere quello dell’odierno indagato. Si è quindi accertato che quest’ultimo con il giovane complice 16enne si era introdotto negli spogliatoi rendendosi responsabile del furto. I due giovani sono stati denunciati per concorso in furto aggravato. Nei guai anche l’altro 20enne, sempre di Casalgrande, denunciato per favoreggiamento personale. Ha cercato infatti di eludere le indagini reggendo il gioco dell’amico dichiarandosi responsabile delle lesioni che il 20enne si era invece procurato durante il furto.