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Natale per l’Emilia aiuta il Centro Italia

nataleperemiliaContinua “Natale per l’Emilia”, il progetto di welfare aziendale lanciato nel 2012 da tre cooperative sociali aderenti a Concooperative Modena – Eortè di Soliera, Oltremare di Modena e Vagamondi di Formigine –, insieme all’associazione Venite alla Festa (comunità di famiglie) e al gas La Festa (gruppo di acquisto solidale), entrambi di Limidi di Soliera.

“Natale per l’Emilia” è una promozione di confezioni natalizie contenenti prodotti di aziende emiliane, selezionate sulla base della cura del loro lavoro, la qualità e trasparenza della filiera, le garanzie per i lavoratori e l’ambiente. Tra i prodotti delle confezioni c’è anche il Parmigiano Reggiano dei caseifici 4 Madonne di Lesignana di Modena e La Cappelletta di S. Possidonio, oltre che i prodotti equosolidali di Oltremare e Vagamondi.

«Questa iniziativa è nata nel 2012 per sostenere l’economia colpita dal sisma dell’Emilia. Abbiamo ricevuto tanta solidarietà e siamo ripartiti – spiegano i rappresentanti di Eortè, Oltremare e Vagamondi – Insieme al Distretto di Economia Solidale di Modena abbiamo deciso che quest’anno “Natale per l’Emilia” è per le zone del Centro Italia colpite dal sisma del 24 agosto. Le ceste contribuiranno a sostenere progetti imprenditoriali di rinascita e sviluppo delle aziende terremotate. Non vogliamo, infatti, interrompere la strada della solidarietà, anzi desideriamo percorrerla insieme a molti già in cammino».

«Siamo orgogliosi che tre nostre associate abbiano promosso e tenuto in vita un’iniziativa così originale e utile – commenta il direttore di Confcooperative Modena Cristian Golinelli –

Natale per l’Emilia per il Centro Italia s’inserisce nella solidarietà intercooperativa, scattata sia a livello locale che nazionale subito dopo le prime scosse del 24 agosto. La cooperazione modenese vuole portare un aiuto concreto e dare una mano alla ricostruzione, ricambiando il sostegno ricevuto quattro anni fa».

Il Distretto di Economia Solidale, che durante il terremoto 2012 ha coordinato le attività dell’economia solidale, ha preso contatto con PosTribù, un gruppo di acquisto solidale della zona di Rieti che coordina gli aiuti alle zone colpite dal sisma. I promotori di “Natale per l’Emilia” sono orientati a sostenere progetti di economia solidale, cioè piccole aziende a conduzione cooperativa o familiare, cercando di strutturare progetti e relazioni che durino nel tempo e non siano solo un aiuto momentaneo.

L’obiettivo generale del progetto è trovare clienti che credono nella qualità e, scegliendo i prodotti offerti da queste cooperative, sostengano l’economia che lavora e che continua nei territori terremotati la ricostruzione del proprio futuro. Tutto questo attraverso l’azione delle cooperative, che genera anche nuove opportunità lavorative a favore di chi è più in difficoltà. «I valori che dal 2012 stanno alla base del progetto sono trasparenza, sostegno all’economia locale e solidale, sviluppo di lavoro anche per categorie con deficit di opportunità nel mercato. L’esperienza di “Natale per l’Emilia” si fonda su principi economici reali, sostiene un’economia che lavora con qualità, rispetta l’ambiente, riconosce pagamenti equi e tutela la salute dei lavoratori. Rinnoviamo la proposta di lavorare con aziende e persone che credono in questo progetto – concludono le cooperative sociali Eortè, Oltremare e Vagamondi -, secondo i principi del commercio equo solidale, dell’economia a km zero e della cooperazione sociale».

 

15 mila ceste vendute in quattro anni.

Le ceste di “Natale per l’Emilia” sono di sei tipi e contengono Parmigiano Reggiano, Lambrusco e Aceto Balsamico, confetture e miele, salumi e panettoni, prodotti equosolidali.

I prodotti sono forniti da quindici tra aziende agricole, caseifici e cooperative sociali; tutti hanno subito danni a causa del terremoto 2012.

Le ceste sono in vendita a Modena, Bazzano, Formigine, Limidi di Soliera, Pavullo e Vignola.

Dal 2012 a oggi sono state vendute 14.973 ceste “Natale per l’Emilia”, per un fatturato complessivo di 578.172,83 euro.

Solo tra le aziende i clienti sono un centinaio. Nei primi quattro anni sono state coinvolte nel confezionamento delle ceste dodici persone (di cui cinque svantaggiate) e 15 volontari; il lavoro avviene sempre tra ottobre e la fine di dicembre.

Quanto ai proventi delle vendite, nel 2012 e 2013 il ricavato è andato ai produttori, mentre dall’anno seguente i promotori del progetto hanno deciso di sostenere i bisogni del territorio. È così che nel 2014 hanno donato 1.800 euro al Comune di Bomporto per l’acquisto di attrezzature per la Protezione Civile danneggiate dall’alluvione.

L’anno scorso, invece, sono stati devoluti 1.843 euro al progetto “Com’è bello cantar”, un percorso riabilitativo per persone con deficit comunicativi attivato dall’Ospedale di Mirandola in collaborazione con l’Ausl di Modena, l’Unione Comuni Modenesi Area Nord e la Fondazione Carlo e Guglielmo Andreoli.

















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