Cyber bullismo, sexting… grooming (Responsabilità civile e penale – Sportello di consulenza psicologica e legale) è il tema della tavola rotonda organizzata per domani, giovedì 27 ottobre, dalle 9.00 alle 13.30, presso la Sala “Ex oratorio” del Palazzo dei Musei in via Vittorio Veneto, 5, a Modena. Si tratta di uno dei temi più discussi negli ultimi anni, di grande interesse per i giovani (sarà presente una V classe del IIS Cattaneo), per le famiglie e il personale della scuola, che ormai troppo spesso si trovano a dover affrontare, all’interno del gruppo classe, dinamiche complesse, oggetto di studi a livello internazionale, che vanno ricondotte al fenomeno del bullismo.
L’iniziativa, che ha ottenuto il Patrocinio del Comune di Modena, è stata organizzata dal Centro Antimobbing “Rodolfo Degoli” – insieme al C.I.P.M. Emilia (Centro Italiano per la promozione della mediazione) e a Confsalform, consorzio per la formazione accreditato dal MIUR.
Coordina il dibattito l’arch. Alberto De Mizio, Dirigente Scolastico I.I.S. Cattaneo-Deledda. La Tavola Rotonda consterà di due momenti, entrambi essenziali: si discuterà del disagio giovanile, del bullismo e cyberbullismo, dei comportamenti devianti nelle scuole; poi del danno da bullismo fino ai profili di responsabilità civile e penale degli studenti, delle famiglie e del personale della scuola ed infine del ruolo dei servizi sociali. Attorno ad essa siederanno professionisti di lunga e provata esperienza: psicologi e psicoterapeuti (Laura Cervone, Morena Landini , Luca Bollati, Claudio Cernesi), avvocati (Laura Andrao, Lisa Cervone, Nicola Termanini) e la responsabile dei servizi sociali e della tutela dei minori dell’Unione dei Comuni del Distretto Ceramico di Sassuolo (Marina Frigieri). Il confronto avverrà tra esperti di provata esperienza.
Tra gli obiettivi della tavola Rotonda c’è quello della prevenzione: attraverso una informazione corretta ed un’educazione adeguata, infatti, si possono compiere miracoli, salvando giovani coinvolti in azioni di bullismo – sia nel ruolo di carnefice sia in quello di vittima – da comportamenti devianti e dal divenire adulti capaci di commettere azioni simili, cosiddette mobbizzanti, anche sul posto di lavoro.
L’ingresso e la partecipazione sono liberi, aperti a tutti.