Le Salse di Nirano, importante fenomeno geologico del nostro territorio, non sono pericolose e possono essere fruite in sicurezza dai moltissimi visitatori che ogni anno raggiungono la Riserva naturale regionale per ammirare questo spettacolo della natura, che si manifesta in coni vulcanici di fango e acqua salata (da qui il nome salse), che ribollono a bassa temperatura, a causa di gas idrocarburi in risalita dal sottosuolo, anche da notevoli profondità.
E’ questo uno dei risultati principali emersi dallo studio multidisciplinare, finanziato dal Comune di Fiorano Modenese e coordinato dal Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche dell’Università di Modena e Reggio Emilia, in collaborazione con altre università e istituti di ricerca italiani, volto a comprendere e analizzare i meccanismi geologici del fenomeno ‘salse’.
Sabato scorso, nella Sala delle Vedute del castello di Spezzano, durante il convegno “Le Salse al castello”, sono stati illustrate le ricerche, durate oltre un anno, che hanno consentito di seguire lo sviluppo delle Salse giorno per giorno, attraverso lo studio della geologia, della morfologia, del monitoraggio topografico, della caratterizzazione geochimica dei flussi e delle componenti gassose, della temperatura e livello dei fanghi, delle caratteristiche mineralogiche, granulometriche e micropaleontologiche, delle attività sismiche e delle caratteristiche reologiche dei fanghi.
Il monitoraggio è servito anche per verificare la sicurezza dell’area della Riserva, dopo quanto successo nel 2014 alle Macalube d’Aragona, in provincia di Agrigento, dove un’esplosione improvvisa di un cono determinò la morte di due bambini.
Docenti, studiosi e tecnici dell’Università di Modena e Reggio Emilia, del Servizio Geologico Sismico e dei Suoli della Regione Emilia-Romagna, del Gruppo Servizi Topografici di Reggio Emilia, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (NGV) di Roma, della sezione reggiana dell’Arpae, dell’Università di Messina, dell’Università di Siena, dell’Università di Bologna, si sono alternati al banco dei relatori, al fianco della direttrice della Riserva, Marzia Conventi, che ha fatto gli onori di casa insieme al sindaco Tosi, per spiegare i loro studi e i risultati ottenuti. Particolarmente interessanti nel caso della ricerca, condotta dall’NGV di Roma, sui gas emessi dai coni e presenti nell’area, che ha permesso, già nel 2015, di prevedere la futura nascita di salse in una zona fino ad ora mai interessata dal fenomeno. Previsione confermata, nel corso del 2016, dall’insolito ‘ribollire’ e dalla comparsa di diversi coni, in tutta l’area attorno all’ecomuseo di Cà Rossa.
Uno degli studi più attesi ha riguardato poi il monitoraggio sismico delle Salse per sondare la possibile correlazione tra il ‘bollore’ dei coni e i terremoti e anche l’eventuale legame con le maree. Al momento tuttavia non è emerso nulla di significativo (si potrebbe dire ‘ni’), ma, come ha tenuto a precisare al termine del convegno il prof. Doriano Castaldini, coordinatore del progetto: “Si tratta di un lavoro preliminare, durato un solo anno, che necessita di ulteriori approfondimenti e continuità nel tempo, per dare risultati apprezzabili e significativi”.
Conosciuto fin dall’antichità il campo di Nirano è il fenomeno più imponente di ‘salse’ a livello italiano, con quello di Aragona. Numerosi ritrovamenti archeologici nella zona e in quelle vicine fanno presumere che il sito fosse abitato o comunque frequentato anche in epoche remote. Diversi scritti, già nel periodo romano, documentano l’esistenza delle salse e testimoniano l’interesse per questo insolito fenomeno, provando a darne una spiegazione, spesso anche molto fantasiosa.
Nel 1982 l’istituzione di un’area protetta a riserva, la prima del genere in territorio regionale, ha reso possibile lo sviluppo delle Salse in modo libero e naturale e anche lo sviluppo di studi più specifici.
Dal 1° ottobre 2016 la Riserva è divenuta parte dell’Ente Parchi dell’Emilia Centrale, che, con le parole di saluti finali del presidente Pasini ha espresso grande apprezzamento per il lavoro svolto in questi trent’anni di gestione da parte del Comune di Fiorano Modenese e dei suoi dipendenti.