Una mostra fotografica che racconta, attraverso immagini e parole, il laboratorio teatrale interculturale Esodi della Compagnia Teatro dell’Argine. Cinquanta ragazzi per diciotto paesi di provenienza, un laboratorio che è una palestra di integrazione e condivisione, il cui esito finale è stato uno spettacolo che rielabora la storia di un Pinocchio moderno, smarrito, tormentato e ricco di speranze. Come i migranti dei giorni d’oggi, che attraversano il deserto e poi il mare per un sogno di speranza e libertà.
La mostra è composta da fotografie di Gabriele Fiolo -artista bolognese conosciuto per i suoi progetti fotografici in Tanzania e per l’importante lavoro sui temi delle disabilità- e testi di Domenico Quirico, caposervizi esteri e reporter del quotidiano La Stampa autore di Esodi, Storia del nuovo Millennio, per Neri Pozza.
Una mostra che sarà inaugurata venerdì 28 ottobre alle 18:30 presso la Mediateca di San Lazzaro, attraverso una performance dei ragazzi protagonisti del laboratorio e delle foto: un momento d’incontro di linguaggi artistici, dialetti, racconti, canti ed esperienze. I pannelli della mostra saranno visitabili in Mediateca fino al 19 novembre, ma un’altra importante e consistente parte della mostra sarà ospitata in vari luoghi della città, perché ci si possa imbattere nella cultura e nella consapevolezza del presente anche in farmacia, dal macellaio, in banca, al ristorante, dall’autoricambi o in pasticceria. Una mostra che invade la città e trova ospitalità presso molti spazi privati.
“Il bel lavoro che San Lazzaro sta portando avanti sull’accoglienza è frutto di un territorio che nel suo dna porta le tracce di una terra aperta a prendersi cura di chi soffre; una città che coglie le sfide e le trasforma in opportunità, che affronta i problemi rilanciando nuove sfide e trovando soluzioni più efficaci.
Grazie alle foto di Gabriele e ai testi di Domenico Quirico possiamo cogliere le motivazioni, i silenzi, le frustrazioni, le paure, la violenza, le aspettative, l’amarezza, i sogni e il viaggio. Raccontati con parole commoventi, sempre perfette, mai eccessive o compiaciute, oneste. Associate a foto ricche di speranza, di condivisione, di un futuro che sembra possibile. Testi e foto in una dissonanza funzionale che porta a fare i conti con il prima e con il perché, per avere una lettura delle immagini con occhi più consapevoli.” dichiara il vicesindaco Claudia D’Eramo.
L’invito alla mostra fotografica Esodi è visualizzabile a questo link.