“Rispetto al complesso dell’ex Manifattura Tabacchi un paio di settimane fa abbiamo incontrato Aldo Mazzocco della Cassa Depositi e Prestiti (Cdp), che si è preso una serie di impegni. Cercheremo di monitorare il più frequentemente possibile la situazione”.
Lo ha detto l’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Modena Gabriele Giacobazzi rispondendo ieri in Consiglio comunale all’interrogazione sulla situazione dell’ex Manifattura Tabacchi di Per me Modena illustrata dal consigliere Marco Chincarini.
Il consigliere ha chiesto in particolare quale sia la situazione economico-gestionale del complesso e quali le intenzioni della Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) relativamente al suo destino, che ripercussioni avrebbe un eventuale fallimento della società che ha ristrutturato il comparto e se l’Amministrazione era al corrente della precaria situazione economica finanziaria della ex Manifattura Tabacchi. Chincarini ha chiesto inoltre cosa l’Amministrazione intende fare “per salvaguardare e valorizzare una importante ‘porta di ingresso’ a Modena per chi viene da nord”.
L’assessore ha precisato che “si tratta di una società per azioni con soci privati. Non possiamo quindi conoscere nel dettaglio la situazione economico-gestionale della società che si è occupata della ristrutturazione del comparto – ha affermato – ma sappiamo che è in difficoltà e che è stata venduta una quota di appartamenti molto inferiore al previsto. La Cdp, azionista di tale società, ha escluso ipotesi di fallimento e ha espresso la volontà di continuare a operare a Modena, a partire dagli interventi in corso come quello della Manifattura. Rispetto al complesso – ha aggiunto – la Cdp ha infatti intenzione di rimettere mano al piano industriale e ciò comporterà presumibilmente anche la ridiscussione dei rapporti all’interno della compagine”.
L’assessore ha inoltre evidenziato l’impegno preso nei confronti dell’Amministrazione “a una informazione continua e a fornire risposta rispetto alle questioni poste dai residenti. Hanno annunciato la volontà di tenere un presidio fisso dell’Immobiliare in città – ha aggiunto – in modo da agevolare il processo di alienazione”. Giacobazzi ha infine ricordato che l’Amministrazione, per quanto riguarda la realizzazione delle opere di urbanizzazione si è garantita attraverso fideiussione: “In caso di fallimento – ha concluso – le ripercussioni riguarderebbero la città, per questo il monitoraggio da parte del Comune sarà continuo”.
Nella replica, il consigliere Chincarini ha evidenziato “il dovere, come consiglieri, di tenere le antenne dritte e di monitorare a nostra volta la situazione. Non posso che continuare ad essere preoccupato – ha aggiunto – dal momento che l’88 per cento dell’edificio è al momento invenduto e, se il presidio è circoscritto a due giorni la settimana di apertura dell’ufficio vendite, è abbastanza limitato”.