Nasce presso Unimore – Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia un Centro di ricerca che si occuperà specificamente della individuazione e del contrasto di tutte le forme di vulnerabilità che portano alla discriminazione. Si tratta della prima struttura accademica di questo tipo in Italia: l’intento è quello di mettere specificamente a fuoco i problemi di discriminazione e vulnerabilità che molto spesso coinvolgono profili multidisciplinari e competenze che intersecano i vari Dipartimenti, nonché quello di sensibilizzare istituzioni e cittadinanza rispetto alle forme di discriminazione e di mettere a punto indirizzi e strumenti di contrasto con uno sguardo sia al contesto territoriale sia al contesto internazionale.
“Abbiamo tutti ben presente che viviamo in un contesto assai complesso – dice il Rettore Unimore prof. Angelo O. Andrisano – che ci espone a forti rischi e violazioni non solo della nostra dignità di esseri umani, ma anche della nostra privacy, come potrebbe accadere ed accade per lo scorretto impiego delle nuove tecnologie. Siamo potenzialmente tutti bersagli e cresce la nostra vulnerabilità. Questo nuovo centro, che riunisce molteplici e qualificate professionalità presenti in Unimore nasce quindi con l’intento di individuare e contrastare ogni forma di discriminazione e tutelare la sfera dei nostri diritti”.
Si chiamerà Centro di Ricerca Interdipartimentale su Discriminazioni e vulnerabilità (CRID) e lo si deve alla sensibilità con cui da anni si dedicano a questi studi un gruppo di docenti afferenti a diversi dipartimenti dell’Ateneo emiliano e che ne sono diventati i promotori: i professori Gianfrancesco Zanetti e Thomas Casadei del Dipartimento di Giurisprudenza, la prof.ssa Tindara Addabbo del Dipartimento di Economia Marco Biagi, Presidente del CUG – Comitato Unico di Garanzia di Unimore, e il prof. Michele Colajanni del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” – DIEF.
“L’iniziativa – spiega il prof. Gianfrancesco Zanetti, professore di Filosofia del Diritto e primo Direttore del CRID – nasce da un’esperienza di ricerca che ruota attorno al Seminario Permanente di Teoria del diritto e Filosofia pratica giunto, dopo oltre un centinaio di incontri, al suo XXI ciclo. Il fine è quello di elaborare, attraverso uno specifico confronto con metodi e tecniche di formazione, strumenti e linee guida di prevenzione e contrasto alle varie forme di discriminazione e vulnerabilità. L’obiettivo delle ricerche che si intendono condurre è quello di mettere a fuoco le diverse forme di vulnerabilità, una ricerca, dunque, dove i profili scientifici si intersecano con i profili civili e della cosiddetta terza missione”.
Ai sensi dell’articolo 2 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (1948), le attività del Centro si collocano entro otto aree di ricerca che corrispondono alle più diffuse “vulnerabilità” umane, concepite come l’“altra faccia” dei diritti umani, nonché come condizioni di partenza per prevenire e contrastare forme di discriminazione. In particolare, utilizzando un approccio multilivello e intersezionale, il Centro indaga le tematiche del genere, dell’anzianità e della minore età, dell’orientamento sessuale, della disabilità, delle caratteristiche genetiche, dell’etnia-nazionalità, nonché della sfera religiosa e politico-sociale nei contesti territoriali, nonché nel contesto nazionale, europeo e, più in generale, globale.
“In qualità di Direttore del Centro di Ricerca sulla Sicurezza, – aggiunge il prof. Michele Colajanni di Unimore – ho ben presente la stretta relazione tra discriminazioni e insicurezza sociale. In tale contesto, si innesta la nuova sfida costituita dalla pervasività delle tecnologie digitali che possono portarci a un mondo ancora più problematico o aiutarci a costruirne uno migliore, più tollerante e sicuro. Nel CRID noi lavoriamo per il secondo obiettivo”.
Il CRID, presentato stamane dal Rettore Unimore prof. Angelo O. Andrisano, dal Pro Rettore prof. Sergio Ferrari, dal Direttore prof. Gianfrancesco Zanetti e dal prof. Thomas Casadei, avrà sede presso il Dipartimento di Giurisprudenza nel Complesso universitario San Geminiano (via San Geminiano 3, studio n. 26) a Modena.
Oltre ai promotori che ne costituiscono la Giunta, il CRID si avvarrà di un Comitato scientifico internazionale, che comprende studiose e studiosi di fama internazionale, e di un’ampia rete di studiose e studiosi, esperte ed esperti sulle varie aree di ricerca che collaboreranno con esso come ‘corrispondenti’.
Il Centro si è già dato un preciso programma di lavoro che contempla:
1. L’elaborazione di progetti europei, progetti di ricerca e di formazione su scala nazionale e territoriale, in cui far convergere competenze e specializzazioni diverse su tematiche riguardanti le discriminazioni e le diverse forme di vulnerabilità umane;
2. La realizzazione di seminari, dialoghi, conferenze e laboratori, incontri di formazione, anche di carattere internazionale, tra studiosi e studiose, esperti ed esperte, coinvolgendo istituzioni, associazioni, cittadini e cittadine;
3. La realizzazione di un portale operativo e informativo on-line;
4. La creazione di una rete di docenti e ricercatori di fama nazionale e internazionale in grado di svolgere attività di formazione e consulenza sui temi delle discriminazioni e delle vulnerabilità;
5. La creazione di nuclei di valutazione delle politiche pubbliche, composti di esperti ed esperte, al fine di collaborare con le istituzioni nelle politiche attive di promozione sociale delle minoranze e nel contrasto di comportamenti e pratiche contro soggetti vulnerabili e discriminati.
6. La produzione di studi sulle tematiche in esame; l’elaborazione e la divulgazione di materiali scientifici; la pubblicazione di interviste a esperti/e di rilievo internazionale; la schedatura di materiale bibliografico di rilevante interesse;
7. La gestione di un archivio storico-giuridico come patrimonio di testi e materiali essenziali al background delle attività di ricerca.
“Per quanto riguarda le prime attività, si è tenuta proprio in questi giorni, in collaborazione con il Centro “Alberto Manzi”, – spiega Thomas Casadei, professore di Filosofia del Diritto e Teoria e Prassi dei Diritti Umani e componente della Giunta – una prima Giornata di dialogo sui diritti dei bambini e delle bambine, volta a illustrare e confrontare diversi approcci, metodologie e buone prassi. Inoltre, a breve il CRID organizzerà un Convegno nazionale sulle forme contemporanee di schiavitù, in collaborazione con l’Università di Camerino. É già in fase di elaborazione anche un percorso di formazione-azione rivolto a studenti e personale della Pubblica Amministrazione in tema di discriminazioni istituzionali nei confronti dei migranti”.
(nell’immagine, da sx: Thomas Casadei, Sergio Ferrari (Pro Rettore), Angelo O. Andrisano (Rettore), Gianfrancesco Zanetti (Direttore CRID)