I Carabinieri di San Giovanni in Persiceto hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di tre soggetti, indagati per la rapina commessa ai danni della Banca di Credito Cooperativo “Banca Centro Emilia” di Palata Pepoli, frazione del comune di Crevalcore, dove rimase ferito un impiegato.
I fatti risalgono al pomeriggio del 10 giugno scorso, quando uno dei rapinatori entrò in banca a volto scoperto per non insospettire i presenti, tirò fuori un cutter e lo puntò al collo di un impiegato dicendogli: “Non ti azzardare a far scattare l’allarme!”. Il malvivente proseguì la sua azione intimidatoria costringendo il malcapitato ad aprire la porta blindata a “bussola” del locale, così da permettere ai suoi complici, non armati, ma col volto travisato da un casco semi integrale e una sciarpa, di entrare e portare a termine il colpo. Questo, si concluse a favore dei tre rapinatori che fuggirono con un bottino di: 32.400 euro, 860 sterline e 525 dollari. Nella circostanza, l’impiegato minacciato col cutter, 30enne italiano, rimase ferito al collo, mentre il direttore, 45enne e due clienti della banca, un 83enne e una 39enne, tutti italiani, vennero rinchiusi all’interno del bagno, senza avere la possibilità di aprire la porta che era stata bloccata dall’esterno con l’ausilio di un frigorifero,dai due rapinatori a volto coperto. Il direttore e i due clienti furono liberati poco dopo dall’impiegato ferito quando, ormai, i tre rapinatori si erano già dileguati.
Nel corso delle indagini avviate dai Carabinieri, fu rinvenuto, nelle vicinanze della banca, uno scooter Yamaha Majestic 125 e un casco. Il motociclo, rubato la sera prima a un 33enne di Bologna, veniva restituito al legittimo proprietario.
Gli investigatori dell’Arma di San Giovanni in Persiceto, coadiuvati dai Carabinieri del RIS di Parma in merito ad alcune impronte rinvenute sulla scena del crimine, sono risaliti all’identità dei presunti rapinatori, quello che era entrato a volto scoperto, un 23enne originario di Mazara del Vallo (TP) e gli altri due complici, un 38enne di Palermo e un 45enne di Bologna, tutti con precedenti di polizia specifici. Classico modello di rapina commessa da due malviventi “trasfertisti” che si appoggiano a un terzo malvivente “basista”.
Il provvedimento è stato emesso dal Dott. Mirko Margiocco, Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Bologna, mentre l’attività investigativa è stata coordinata dal Dott. Domenico Ambrosino, Sostituto Procuratore presso la Procura della Repubblica di Bologna.
Durante l’esecuzione del provvedimento, il 45enne è stato rintracciato a Bologna e tradotto nel carcere della “Dozza”, mentre l’arresto degli altri due presunti rapinatori, il 38enne e il 23enne, eseguito da parte dei Carabinieri della Compagnia Palermo Piazza Verdi, è stato immediato, poiché gli stessi risultavano già reclusi a Palermo per altra causa, il primo presso la Casa Circondariale “Pagliarelli” e il secondo ai domiciliari.