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I carabinieri denunciano l’autore delle scritte contro i commissari di Brescello

brescello-carabHa un nome è un cognome l’autore delle scritte contro i commissari del comune di Brescello: si tratta di un 60enne del paese identificato e denunciato dai carabinieri di Brescello – che hanno condotto le indagini unitamente ai colleghi del nucleo operativo della compagnia di Guastalla – alla Procura reggiana in ordine al reato di deturpamento e imbrattamento di cose altrui e vilipendio delle istituzioni.

L’uomo, che ha reso piena confessione consegnando le bombolette spray utilizzate per le scritte e sequestrate dai carabinieri, ha “giustificato” l’azione dei due raid avendo all’asserita mancata attenzione degli amministratori delle richieste dell’indagato intenzionato a chiedere un’assemblea pubblica per discutere dei problemi del paese. Non essendo riuscito nell’intento ha deciso di mettere “nero su bianco” il suo disappunto.

Pare proprio non voler trovare pace il paese di Peppone e don Camillo. Dopo le recenti operazioni antimafia e il recente commissariamento del comune, Brescello è stato oggetto di due consecutivi blitz notturni che hanno visto “comparire” sull’asfalto all’ingresso del municipio due scritte rivolte contro i tre commissari che dalla fine del mese di aprile amministrano il comune sciolto per presunte infiltrazioni mafiose. Venerdì era apparsa la frase ‘Prefetti perfetti svegliatevi’ e il sabato dopo la scritta ‘Lasciate ogni speranza a voi che entrate’, con le classiche ‘A’ del simbolo degli anarchici.

Da subito le indagini dei  carabinieri di Brescello, condotte sotto il coordinamento della Procura reggiana e congiuntamente ai colleghi del nucleo operativo della compagnia di Guastalla, hanno rivelato che dietro quelle scritte vi fosse la stessa mano. Non certamente quella di un anarchico ma piuttosto quelle di un brescellese insoddisfatto molto probabilmente di qualche richiesta rivolta al comune, che dalla primavera è diretto da tre commissari nominati dal ministero degli Interni. La pista battuta dai carabinieri si è rivelata corretta alla luce del fatto che ieri sera, a meno di 48 ore dai fatti, i carabinieri sono risaliti all’autore, ora denunciato.

 

















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