In occasione dell’Open Day della Salute Mentale al Femminile, l’Azienda Usl di Reggio Emilia propone ai cittadini alcuni momenti di incontro per parlare dei disturbi del comportamento alimentare e degli eventuali percorsi di cura. Nel distretto di Scandiano l’incontro si svolgerà nell’atrio dell’Ospedale C. Magati giovedì 13 ottobre dalle 8.00 alle 10.00.
Sarà allestito un tavolo con brochure di ONDA (Osservatorio nazionale sulla saluta della donna) e opuscoli informativi sui disturbi del comportamento alimentare.
Saranno inoltre presenti la dr.ssa Anna Maria Gibin, Responsabile del Centro per i disturbi del comportamento alimentare di Reggio Emilia, e un professionista del Centro di Salute mentale di Scandiano.
I disturbi del Comportamento alimentare (DCA).
I Disturbi del comportamento alimentare (DCA) sono: Pica, Ruminazione, Disturbo da Restrizione o Evitamento, Anoressia Nervosa, Bulimia Nervosa, Disturbo da Alimentazione Incontrollata, Disturbi Alimentari Specificati e Non Altrimenti Specificati. Si tratta di problemi di salute più comuni nei giovani, soprattutto nelle ragazze. Nel nostro Paese come in tutti i Paesi occidentali si caratterizzano per la persistente alterazione della condotta alimentare e per la presenza di comportamenti volti al controllo del peso e della forma del corpo, che possono arrecare danni alla salute fisica e compromettere in misura significativa il funzionamento psicosociale.
L’Anoressia Nervosa (AN) si caratterizza per:
consistente perdita di peso corporeo;
intensa paura di ingrassare anche se si è sottopeso;
disturbi della propria immagine corporea.
La Bulimia Nervosa (BN) si caratterizza per:
ricorrenti episodi di abbuffate alimentari;
comportamenti di compenso volti a evitare l’aumento di peso, come il vomito autoindotto, l’uso improprio di lassativi o enteroclismi, l’uso improprio di diuretici, il digiuno protratto o l’esercizio fisico eccessivo;
stima di sé eccessivamente influenzata dalla forma e dal peso del corpo.
L’Alimentazione Incontrollata o BED condivide con la Bulimia Nervosa gli episodi di abbuffate, ma non le pratiche di compenso volte a impedire l’aumento di peso, per cui i soggetti possono sviluppare una condizione di obesità. I Disturbi dell’Alimentazione Non Altrimenti Specificati hanno caratteristiche cliniche simili all’Anoressia Nervosa e alla Bulimia Nervosa, ma non soddisfano tutti i criteri richiesti per tali diagnosi.
Nella popolazione generale di età maggiore di 18 anni e di sesso femminile sono stimati tassi di prevalenza lifetime dello 0,9% per l’AN, dell’1,5% per la BN e del 3,5% per il BED. L’incidenza dell’Anoressia Nervosa è stimata essere di almeno 8 nuovi casi per 100.000 donne in un anno, mentre quella della Bulimia Nervosa è di almeno 12 nuovi casi per 100.000 donne in un anno. Negli studi condotti su popolazioni cliniche, i maschi rappresentano tra il 5% e il 10% dei casi di AN, tra il 10% e il 15% dei casi di BN e tra il 30% e il 40% dei casi di BED.
È stato recentemente segnalato un aumento dei casi a esordio precoce. Questo aumento è in parte spiegato dall’abbassamento dell’età del menarca osservato negli ultimi decenni, ma potrebbe anche essere legato a un’anticipazione dell’età in cui gli adolescenti sono esposti alle pressioni socioculturali alla magrezza, attraverso mezzi di comunicazione come internet. Un esordio più precoce può comportare un rischio maggiore di danni permanenti secondari alla malnutrizione, soprattutto a carico di quei tessuti che non hanno ancora raggiunto una piena maturazione, come le ossa e il sistema nervoso centrale.
Nell’eziopatogenesi (origine) dei disturbi dell’alimentazione intervengono vari fattori, sia genetici sia ambientali. Alcune caratteristiche di personalità (perfezionismo, impulsività, bisogno di controllo sugli altri e sulla propria vita emotiva) si associano a un’aumentata vulnerabilità a questi disturbi. Tra i fattori socioculturali, si pensa che un ruolo importante sia stato svolto dall’ideale di magrezza sviluppatosi negli ultimi 50 anni nei Paesi occidentali: le donne sono incoraggiate a perseguire la magrezza, perché quelle magre sono considerate più intelligenti, competenti e vincenti; ciò può spiegare perché alcune donne sviluppano una valutazione di sé eccessivamente dipendente dal peso e dalla forma del corpo. Dati epidemiologici suggeriscono un nesso tra lo stare frequentemente “a dieta” e la comparsa di un disturbo dell’alimentazione.
La maggior parte delle persone con disturbi dell’alimentazione non riceve una diagnosi e un trattamento adeguati. Molti casi arrivano all’osservazione clinica dopo una lunga storia di malattia, quando è più difficile ottenere una guarigione. È importante che la gente sappia che per la terapia di questi disturbi sono oggi disponibili vari trattamenti, la cui efficacia è stata documentata da studi clinici controllati. Questi trattamenti richiedono l’integrazione di varie competenze (psichiatri, psicologi, nutrizionisti, medici di medicina generale, internisti, endocrinologi, pediatri, neuropsichiatri infantili).