La Regione Emilia-Romagna entrerà a far parte della Global alliance for climate-smart agriculture (Gacsa), l’organizzazione Fao impegnata a sostenere iniziative contro il cambiamento climatico. Proprio il riscaldamento terrestre – secondo gli esperti dell’Onu – è tra le cause principali di una riduzione della produttività agricola mondiale, che da qui al 2050, può essere calcolata intorno al 20%. Alla stessa data la popolazione del Pianeta supererà i 9 miliardi di persone e la domanda di cibo aumenterà del 60%.
“Ieri a Roma– ha spiegato l’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli- gli esperti Fao hanno espresso apprezzamento e interesse per il nostro progetto Climate ChangE-R per la riduzione delle emissioni climalteranti di origine agricola e per il nostro impegno più complessivo in questa direzione, a partire dalla scelta di destinare alle misure agro-clima-ambientali più del 40% del miliardo e 190 milioni di risorse del Psr 2014-2020. Ora inizia un percorso che ci porterà, prima regione italiana ad aderire, alla Gacsa. Si tratta di un’opportunità importantissima per avviare scambi di conoscenze a livello internazionale, networking, partenariati.”
Sempre nella giornata di ieri, Climate ChangE-R è stato riconosciuto come best pratice nazionale dal viceministro delle Politiche agricole Andrea Olivero, in occasione di un incontro al quale ha partecipato anche l’ambasciatore italiano presso le organizzazioni delle Nazioni unite a Roma Pierfrancesco Sacco. All’incontro hanno partecipato anche rappresentanti di Barilla e Inalca, due dei gruppi privati partner del progetto.
“Anche sulla scia dell’esperienza di Expo Milano, dobbiamo rafforzare il nostro impegno per promuovere tecniche agricole che permettano di aumentare la produttività, la resilienza delle colture e l’adattamento ai cambiamenti climatici in corso – ha spiegato Caselli – il tutto in modo sostenibile e dunque senza compromettere ulteriormente acqua, aria e suolo. Le tecniche messe a punto con Climate ChangE-R oggi sono applicate su circa 230 mila ettari di superficie agricola, il 20% della Sau regionale”.
La Global Alliance for climate-smart agriculture è una rete che riunisce, sotto l’egida Fao, oltre 150 tra Governi (tra cui quello italiano). Enti, organizzazioni private e imprenditoriali, impegnate sul fronte del cambiamento climatico e agricoltura sostenibile.
Emissioni ridotte tra il 10 e il 25%
Climate ChangE-R è il progetto della Regione Emilia Romagna che ha permesso di mettere a punto di tecniche di coltivazione e di allevamento che garantiscono a parità di rese produttive e di qualità dei prodotti un taglio significativo alla produzione dei gas responsabili del cambiamento climatico in atto: anidride carbonica, protossido di azoto e metano in testa. Le prove in campo in una cinquantina di aziende dell’Emilia-Romagna hanno confermato una riduzione compresa tra il 10 e il 25%, pari a circa 200 mila tonnellate equivalenti di CO2 in tre anni. Climate ChangE-R, sostenuto da un finanziamento complessivo di 1,8 milioni di euro, di cui il 50% della Ue, conta su importanti partner privati: Barilla, Granarolo, Coop Italia, Apoconerpo , ParmaReggio, Inalca (prima Unipeg), Cso e Consorzio del Parmigiano Reggiano.
Tra le azioni realizzate: minore o migliore impiego di fertilizzanti e di prodotti fitosanitari, lavorazioni ridotte del terreno, attenta gestione delle risorse idriche e della dieta degli animali, metodi innovativi di distribuzione delle deiezioni animali. Queste, ad esempio, invece di essere distribuite in superficie vengono iniettate in profondità nel terreno attraverso speciali attrezzature. Con il risultato di un taglio netto della emissione di ammoniaca e di un miglioramento della qualità del terreno stesso.