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Giovedì il test d’ammissione a Scienze della formazione primaria di Unimore

test-universitariIl test per la laurea magistrale a ciclo unico in Scienze della Formazione Primaria, un corso di studio a numero programmato a livello nazionale che si tiene a Reggio Emilia nell’ambito dell’offerta formativa del Dipartimento di Educazione a Scienze Umane – DESU di Unimore, conclude la stagione delle prove d’ammissione delle lauree a numero chiuso di Unimore – università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.

Il test di ammissione si svolgerà giovedì 6 ottobre 2016 alle ore 11.00 nelle Aule del Dipartimento di Educazione e Scienze Umane del complesso universitario Palazzo Dossetti (viale Allegri 9) di Reggio Emilia.

Al riguardo il Consiglio del Dipartimento di Educazione e Scienze Umane è intervenuto con una dura nota, poiché una discussa decisione ministeriale ha obbligato a posticipare al 17 ottobre, con 3 settimane di ritardo sul previsto, l’inizio delle lezioni. “Il ritardo – fanno notare i docenti del DESU – è dovuto ad una riapertura dei termini per le proposte di istituzione di nuovi corsi in Scienze della Formazione Primaria nel mese di luglio con scadenza 2 agosto 2016. La scelta politica ha portato forse qualche vantaggio nell’unica sede che si è avvalsa di questa possibilità e molti disagi nelle 29 sedi che erano in regola fino dal marzo 2016: basti pensare alle ricadute molteplici della decisione ministeriale sul calendario delle lezioni e degli esami o alla impossibilità, per i candidati che non saranno ammessi al corso di Scienze della formazione primaria, di partecipare a altre prove di ammissione relative a altri corsi di laurea a numero programmato. A livello nazionale, si può stimare che gli studenti che hanno subito danni da questo ingiustificato ritardo siano almeno 15.000 (un po’ più del doppio della coorte ammessa annualmente dal MIUR), mentre i disagi organizzativi riguardano tutti gli studenti della Laurea Magistrale a Ciclo Unico in SFP (circa 35.000 a livello nazionale) e, a cascata, le decine di migliaia di studenti degli stessi Dipartimenti. La Conferenza Nazionale dei Presidenti ha preso ferma posizione contro questi provvedimenti, chiedendo, per il futuro, trasparenza, rispetto e sollecitudine per evitare questi ingiustificati ritardi”.

Allo scadere dei termini di presentazione delle candidature (27 settembre) l’Ateneo aveva raccolto ben 394 domande, un numero molto superiore rispetto alle 326 dell’anno scorso (+ 68, + 20,86%) e più che doppio (2,54 candidati per ogni posto) rispetto alla disponibilità complessiva di 155 posti, di cui 150 riservati a cittadini italiani, comunitari ed extracomunitari legalmente soggiornanti in Italia, cui se ne aggiungono 2 riservati a studenti extracomunitari residenti all’estero e 3 riservati a studenti cinesi in mobilità nell’ambito del “Progetto Marco Polo”. Qualora tali posti non fossero interamente utilizzati in prima battuta, verranno messi a disposizione dei  primi candidati esclusi risultati idonei nella prova.

La stragrande maggioranza dei candidati sono donne (368, 93,40%), mentre la rappresentanza maschile è affidata ad una pattuglia di 26 uomini (6,60%)

Ai candidati si ricorda che dovranno presentarsi tassativamente entro le ore 9.30 per consentire alla commissione ed al personale incaricato dei controlli e della sorveglianza durante la prova di poter effettuare le procedure di identificazione e muniti di un documento di identità personale valido, nonché della ricevuta dell’avvenuto versamento del contributo spese richiesto (55,00 euro), e che durante la prova non è permesso comunicare tra loro verbalmente o per iscritto e che non potranno tenere con sé borse o zaini, libri o appunti, carta, telefoni cellulari, calcolatrici e altri strumenti elettronici pena l’esclusione dalla prova.

“Insegnare – dichiara il professor Giorgio Zanetti – è una professione assai complessa e comporta un’altissima responsabilità: proprio ai laureati in Scienze della Formazione primaria è affidata la prima trasmissione del sapere ai bambini dai quattro ai dieci anni, un compito, questo, di cui è inutile sottolineare la funzione cruciale nei processi di sviluppo della nostra Democrazia dinanzi alle sfide di un mondo inquieto e in trasformazione continua. Altrettanto palese, come emerge anche dalla recente discussione pubblica sulla Scuola, che il lavoro dell’insegnante non fruisce ancora, in Italia, di un adeguato riconoscimento economico e sociale. In questa situazione, in più sensi problematica, costituisce dunque motivo di soddisfazione il fatto che un consistente manipolo di giovani (ancora una volta, è vero, in grande maggioranza donne) si accinga alla prova del test di ammissione, pronto a affrontare un percorso di studi della durata di cinque anni, di impianto strutturalmente interdisciplinare, decisamente impegnativo sul   piano dei contenuti e delle metodologie. D’altro canto, il nuovo Ordinamento del Corso quinquennale a ciclo unico in Scienze della Formazione primaria si propone di fornire ai futuri maestri una professionalità più solida e rigorosa di quanto non avvenisse in passato: si tratta di un’esigenza che ci coinvolge tutti in quanto cittadini e che il Dipartimento di Educazione e Scienze umane si sforza di interpretare al livello più alto”.

IL TEST 

La prova consiste nel rispondere a 80 quesiti formulati con quattro opzioni di risposta, riguardanti Competenza linguistica e Ragionamento logico (40), Cultura letteraria, storico-sociale e geografica (20) e, infine, Cultura matematico-scientifica (20).

La durata totale della prova è di 150 minuti.

















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