domenica, 2 Marzo 2025
16.1 C
Comune di Sassuolo
HomeModenaNidi Modena, nuovi servizi integrativi rivolti alla fascia 0-3 anni al Polo...





Nidi Modena, nuovi servizi integrativi rivolti alla fascia 0-3 anni al Polo Triva. L’inaugurazione il 22 ottobre

prima_infanziaIl Todi sarà destinato, attraverso un bando pubblico, ad accogliere servizi educativi, rivolti alla fascia 3-6 anni; contemporaneamente l’Amministrazione comunale sperimenterà al Polo per l’infanzia Triva, che inaugura il 22 ottobre, nuovi servizi integrativi rivolti alla fascia 0-3 anni, tra cui un servizio di nido al sabato mattina e durante le vacanze natalizie, oltre a diversi centri bambini-genitori. Tutte proposte che vanno nella direzione di fornire alle famiglie risposte flessibili, anche in grado di intercettare quell’utenza che per diversi motivi rinuncia al nido tradizionale.

Lo ha annunciato l’assessore alla Scuola Gianpietro Cavazza nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 29 settembre rispondendo all’interrogazione del gruppo Per me Modena. Il capogruppo Domenico Campana ha chiesto informazioni sull’utilizzo della struttura di via Jacopone da Todi che da un anno ha cessato di essere un nido e “sulla possibilità di trasformarla in scuola dell’infanzia di cui c’è bisogno, anche in grado di sperimentare risposte didattiche innovative, e “sulla progettazione di nuovi servizi sperimentali di tipo flessibile e altre innovazioni rivolte ai bambini nella fascia 0-3anni”.

L’assessore ha spiegato che durante l’anno scolastico 2015/16 all’interno nella struttura di via Todi, che si era liberata spostando la sezione dei bimbi grandi nel vicino nido Barchetta, ha funzionato il Sognalibro in attesa di trovare definitiva collocazione al Polo per l’Infanzia Triva. E ha aggiunto: “Si sta predisponendo un bando pubblico per affidare il Todi a soggetti interessati a fornire un’ulteriore offerta di servizio per bimbi 3-6 anni. Considerato che abbiamo avuto diverse proposte di avviare attività sperimentali di scuole d’infanzia, ci sembra che attraverso il bando si possa fare una proposta innovativa sia negli orari che nella didattica”.

Cavazza ha poi sottolineato che “da quest’anno scolastico, con lo spostamento della sezione di nido part time dal Momo al San Paolo e grazie alla disponibilità di spazi al Polo Triva, viene ampliata l’offerta di centri bambini-genitori soprattutto al mattino, favorendo quindi la frequenza per chi non è iscritto al nido”. E in particolare sono aperti due nuovi spazi “Primo Incontro” dedicati al gioco con mamma e papà, per scoprire il mondo del bambino e condividere la propria esperienza di genitore nel primo anno di vita del figlio, al Polo Triva e al Momo, che ospitano anche, sempre al mattino, due nuovi Centri bambini-genitori.

Il Centro bambini-genitori è un servizio previsto da una legge regionale per garantire risposte flessibili e differenziate alle esigenze delle famiglie e dei bambini. Prevede l’accoglienza dei bambini insieme a adulti accompagnatori, offrendo ai genitori la possibilità di momenti di aggregazione, scambio e  confronto tra le famiglie e ai bambini di utilizzare gli spazi di gioco insieme ai coetanei. Combinando le giornate di apertura dei due centri, il servizio viene offerto ogni mattina dalle 9.30 alle 12.

Al nuovo Polo d’infanzia Triva verranno inoltre attivati un centro invernale, cioè un servizio per i bambini 1-3 anni aperto durante la chiusura dei nidi per le festività natalizie, e un nido al sabato, cioè un servizio in grado di accogliere il sabato  mattina 15 bambini già frequentanti servizi educativi, proponendo attività di laboratorio. Accanto a questi nuovi servizi, al Polo Triva ha trovato collocazione il Servizio lettura Il Sognalibro a disposizione di  tutti i servizi per l’infanzia, delle scuole primarie, di enti e strutture che si occupano di bambini e adulti disabili, di famiglie e genitori e offre attività di consulenza e prestito.

Infine, il nuovo Polo per l’infanzia ospiterà Laboratori di cucina per genitori e gli spazi della cucina potranno, in particolare, essere utilizzati per corsi di cucina rivolti ai genitori. In collaborazione col Centro per le famiglie, il Triva accoglierà anche i corsi di formazione per neo genitori.

“Prendo atto dell’impegno dell’Amministrazione, verificheremo con gli occhi ben aperti perché qui si gioca il futuro della città”, ha sottolineato in sede di replica  il consigliere Campana che ha definito la risposta dell’assessore “articolata ed esauriente, riferita in parte a servizi che devono ancora partire” e ha ricordato che “l’obiettivo dell’interrogazione era appunto conoscere la progettualità che l’assessorato intende mettere in atto in un abito complesso come quello dei servizi educativi e scolastici”.

 

SI STA ACCORCIANDO LA LISTA D’ATTESA

La graduatoria dei bambini in attesa di un posto al nido si è rapidamente accorciata per effetto delle rinunce ed è destinata a diminuire ancora. In ogni caso, se si verificasse la necessità di ampliare l’offerta, l’Amministrazione conferma la disponibilità a stanziare ulteriori risorse.

Lo ha ribadito l’assessore Gianpietro Cavazza rispondendo all’interrogazione di Simona Arletti del Pd sulle liste di attesa negli asili nido. Durante l’illustrazione al Consiglio comunale di giovedì 29 settembre, la consigliera ha sottolineato che l’interrogazione raccoglie le preoccupazioni delle famiglie rimaste da subito in lista d’attesa e ha chiesto “se è vero che la lista d’attesa sarà esaurita nel giro di pochi mesi,e se s’intende mettere in campo ulteriori risorse nel caso così non fosse, quali altri servizi educativi alternativi al servizio classico di nido si intende offrire”.

L’assessore ha spiegato che sono 173 le famiglie che hanno rinunciato al servizio di nido d’infanzia già prima dell’avvio del nuovo anno scolastico. Le domande attive sono quindi passate dalle iniziali 1105 alle attuali 932 a fronte di 731 nuovi posti disponibili. È esaurita la lista d’attesa dei bambini richiedenti un posto al nido, nati nel 2016 che hanno già compiuto i tre mesi con 13 posti rimasti vuoti e offerti ai richiedenti fuori termine. Per quanto riguarda le altre classi di età, sono rimasti 12 posti vuoti che sono stati offerti agli attuali esclusi. Inoltre, nei primi mesi dell’anno scolastico si verifica un trend di rinunce costante pari al 30 per cento di cessazioni rispetto alle domande; se il trend fosse confermato, a dicembre le rinunce complessive sarebbero intorno alle 330 con il risultato finale di una graduatoria attiva con 45 richiedenti, ma contemporaneamente, come negli anni precedenti, la possibilità di offrire a tutti coloro che hanno fatto domanda i posti che si rendono disponibili. Ci sono infatti famiglie che richiedono un numero ridottissimo di strutture e che sono interessate esclusivamente a un posto in uno specifico nido. Di conseguenza tutti gli anni permane una quota di domanda inevasa che coesiste con posti vuoti. Gli ultimi tre anni scolastici si sono conclusi con una graduatoria attiva pur avendo ricevuto un’offerta di posto nido tutti i bambini richiedenti.

Rispetto ai servizi alternativi al nido tradizionale, l’assessore ha ricordato i nuovi servizi in partenza al Polo d’infanzia Triva e la possibilità, attiva dallo scorso anno scolastico, di attivare in tutti i servizi il prolungamento orario autogestito dalle famiglie e sostenuto economicamente dal Comune, consentendo sperimentazioni più flessibili e più rispondenti alle effettive esigenze.

“Oltre a questi servizi che ampliano la flessibilità per rispondere alle famiglie che non trovano sufficiente conciliazione nei nidi tradizionali – ha affermato Cavazza – si è ampliata da quest’anno scolastico l’offerta di servizi integrativi che accolgono bambini e famiglie insieme per permettere percorsi di socializzazione e inclusione già dai primi mesi di vita”.

Replicando Simona Arletti ha detto di cogliere “chiaro l’indirizzo a fornire servizi alternativi rispetto al nido tradizionale” e ha posto l’accento sulla “disponibilità dell’Amministrazione a stanziare nuove risorse in caso la lista d’attesa non si esaurisse”, sottolineando l’attenzione da prestare a casi particolari “pur rendendosi conto che il servizio non può essere di competenza territoriale”.

















Ultime notizie