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Maratona di Reggio Emilia, le atlete del #Primaditutto team lanciano una nuova sfida

prima-di-tutto-csLe ragazze di ‘Prima di tutto’ si rimettono in gioco. Giovanna Rossi e Marina Davolio – le due atlete reggiane affette da problematiche di salute, che lo scorso maggio hanno corso a staffetta insieme a Catia Cantarelli alla gara di triathlon internazionale ‘Challenge Rimini 2016’ – lanciano una nuova sfida in vista della Maratona di Reggio Emilia 2016: mettere insieme un gruppo di atleti, uomini e donne, che soffrono di una patologia (pazienti oncologici, cardiopatici, obesi, invalidi…), per correre a staffetta la gara competitiva di 42,195 chilometri. Tutti i partecipanti, seguiti dall’allenatore e riabilitatore cardiologico Gabriele Torcianti, si cimenteranno a seconda delle proprie capacità e possibilità e in sicurezza, con un unico obiettivo: utilizzare lo sport come terapia, condividere un obiettivo sportivo come beneficio per il corpo e per la mente e superare i limiti e barriere mentali per affrontare la malattia.

Il progetto, promosso in collaborazione con la Fondazione Grade onlus di Reggio Emilia, ha lo scopo di utilizzare lo sport come strumento di prevenzione della salute, ma anche come forma di riabilitazione e di riappropriazione delle proprie capacità fisiche. L’obiettivo è quello di costruire un laboratorio sportivo permanente, dedicato e attrezzato per atleti “fragili”, dove allenarsi in sicurezza, in vista della Maratona di Reggio Emilia e, successivamente, di nuove competizioni e sfide anche al di fuori della città. Per il 2017, infatti, verranno fissati nuovi traguardi sportivi che varcheranno i confini cittadini, parametrati di volta in volta sui partecipanti.

Il gruppo sarà seguito dall’allenatore Gabriele Torcianti, che metterà a frutto la sua esperienza ospedaliera nel fare sport con pazienti fragili, e dalle atlete Marina e Giovanna, che faranno parte del team in qualità di tutor e aiuteranno il gruppo negli allenamenti settimanali. Al programma più strettamente sportivo saranno affiancati anche una serie di incontri sul tema della prevenzione, dello sport e del benessere.

Per aderire ed entrare a far parte del team è possibile scrivere all’email info@46percento.com. Maggiori informazioni sul sito www.46percento.com

Sabato 15 ottobre si terrà un primo momento di presentazione del progetto, alle ore 10.30 al centro Calypso di Bibbiano, che sarà succesivamente la sede principale del laboratorio sportivo.

 

La sfida per la Maratona di Reggio Emilia e il progetto del nuovo laboratorio sportivo sono stati presentati questa mattina nel corso di una conferenza stampa cui hanno preso parte il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi; Giovanna Rossi, ideatrice del progetto #Primaditutto; il preparatore atletico e allenatore Gabriele Torcianti; l’ematologa Fiorella Ilariucci e il cardiologo e medico dello sport Giulio Toni.

“Il progetto del #Primaditutto team e la calorosa accoglienza che Reggio Emilia ha saputo tributargli – ha detto il sindaco Luca Vecchi – testimonia come lo sport possa assumere, al di là dell’aspetto agonistico, un’importante valenza etica, culturale ed educativa, in grado di contaminare una città intera. L’idea del team e quella del laboratorio sportivo, un esperimento originale e innovativo a livello italiano, permettono di assecondare la potente capacità dello sport come strumento di crescita collettiva”.

“Il laboratorio di sport terapia – ha detto Giovanna Rossi – ha lo scopo di riaccompagnare alla vita e alla pratica sportiva atleti che hanno dovuto smettere a causa di una malattia, e che vogliono tornare a fare non soltanto attività fisica ma abbiano l’obiettivo che è invece insito nella pratica sportiva: quella di raggiungere un traguardo. Questa componente emotiva è fondamentale per superare la malattia. Abbiamo deciso di scegliere la Maratona di Reggio Emilia come prima sfida perché ci sembrava il modo migliore per restituire alla città un segno di ringraziamento per tutto l’affetto e il calore dimostrato nei nostri confronti in occasione del Triathlon di Rimini. Cii auguriamo che in tanti vogliano raccogliere la sfida con noi e partecipare alla gara a staffetta del prossimo 11 dicembre”.

I medici Ilariucci e Toni hanno infine ribadito l’importanza della pratica sportiva nella prevenzione e nella regressione della malattia, mentre Gabriele Torcianti ha spiegato le modalità di allenamento, che avverranno in un ambiente sicuro e attrezzato, e saranno modulati sulla base delle singole possibilità di ciascun atleta.

IL PROGETTO PRIMADITUTTO – La sfida di #Primaditutto inizia all’inizio del 2016 da un’idea di Giovanna Rossi, che ha 12 vertebre bloccate ed è invalida al 46%, Catia Cantarelli, reduce da un linfoma non hodgkin, e Marina Davolio, in chemioterapia per un tumore ovarico. Il loro obiettivo è partecipare alla ‘Challenge Rimini 2016’, una gara di triathlon internazionale che si svolge a Rimini l’8 maggio 2016, Giornata mondiale sul tumore ovarico. La sfida consiste in un triathlon su distanza mezzo Ironman: 1900 metri di nuoto, 90 chilometri in bici e 21 chilometri di corsa. L’obiettivo è raggiunto e Catia, Giovanna e Marina portano a termine il loro mezzo IronMan a squadre

In contemporanea a questa bella esperienza, documentata sul sito 46percento.com, è partita una raccolta fondi a favore della fondazione Grade onlus di Reggio Emilia e di Loto onlus di Bologna, che lavorano con pazienti oncologici da anni, in particolare Grade con pazienti oncoematologici e Loto onlus contro il tumore ovarico, e sostengono questo progetto per riflettere sulla malattia e sull’importanza di non sentirsi isolati.

 

















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