È stata presentata la nuova EPD media settoriale delle piastrelle di ceramica italiane in un convegno con grande affluenza, al quale ha partecipato anche l’assessore regionale all’ambiente Paola Gazzolo. L’EPD settoriale (acronimo per Dichiarazione Ambientale di Prodotto) è uno strumento volontario per comunicare in modo codificato e sulla base di rigorosi studi sul ciclo di vita, quali sono gli impatti ambientali di un prodotto. L’EPD delle piastrelle italiane ha una particolarità, è stata realizzata utilizzando dati primari di oltre 90 imprese ceramiche italiane, un primato a livello mondiale per il settore delle costruzioni.
Questo è stato possibile grazie ad un accordo tra Regione Emilia Romagna e Confindustria Ceramica, che ha permesso di valorizzare l’ingente mole di informazioni che le imprese devono comunicare annualmente alle Amministrazioni in base alla normativa IPPC. L‘intesa pubblico – privata ha permesso di rendere disponibile un patrimonio di conoscenze senza precedenti, sui reali impatti ambientali degli insediamenti ceramici, monitorandone nel tempo i costanti miglioramenti. I dati opportunamente elaborati in chiari indicatori confluiscono in Rapporto Ambientale pubblico che alle imprese e alle amministrazioni informazioni pregiate per l’impostazione delle proprie politiche e della pianificazione.
Il valore di questo accordo è stato richiamato dall’Assessore Gazzolo. “Si tratta di una forma di collaborazione tra amministrazione pubblica e mondo economico unica in Italia, senza precedenti in questo settore e grazie alla quale è reso possibile un monitoraggio ambientale complessivo del comparto: un modello da valorizzare in altri ambiti, su scala nazionale ed europea”, afferma Gazzolo. “Al tempo stesso consente la Dichiarazione Ambientale di Prodotto per realizzare Made Green in Italia: di fatto, un vantaggio competitivo per le nostre imprese ceramiche nel mondo e per gli acquisti sostenibili della pubblica amministrazione”.
Il direttore di Confindustria Ceramica Armando Cafiero ha sottolineato che il valore aggiunto di questo nuovo studio sta nel fatto che esso potrà essere utilizzato da tutte le imprese associate per qualificare i propri prodotti all’interno di appalti e per documentare come essi possano contribuire all’ottenimento di crediti all’interno di diversi protocolli di edilizia sostenibile che sempre più costituiscono un requisito di accesso ai mercati internazionali. La grande tradizione di sostenibilità dell’industria ceramica italiana trova quindi uno strumento per acquisire un vantaggio commerciale.
L’eccellenza di queste prestazioni è stata documentata nel convegno dall’intervento della prof. Bignozzi direttore del centro ceramico che da anni svolge le operazioni di elaborazione dei dati ambientali delle imprese.