Le indagini condotte dai carabinieri della stazione di Castelnovo Sotto in merito all’identificazione del ladro che ha utilizzato un bancomat sottratto dall’interno della borsetta di un impiegata, hanno consentito di individuare l’autore dei reati in un pregiudicato del paese. La vicenda è quindi culminata con la denuncia in stato di libertà che i carabinieri della stazione di Castelnovo Sotto hanno inoltrato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia nei confronti di un 27enne originario del Marocco e residente a Castelnovo Sotto, noto agli stessi carabinieri, in ordine ai reati di furto aggravato e indebito utilizzo di carta bancomat.
L’origine della vicenda risale allo scorso 13 settembre quando il ladro, all’epoca dei fatti ignoto, rubava la borsa ad un’impiegata reggiana che l’aveva lasciata sotto il bancone della reception dell’azienda dove lavorava e da dove si era assentata temporaneamente. All’interno della borsa oltre ad effetti personali della 30enne derubata anche il portafoglio. Documenti d’identità, un centinaio di euro in contanti e documenti bancari, questo il bottino del malvivente che tuttavia si è rimpinguato con ulteriori 250 euro attraverso l’indebito utilizzo della carta bancomat della derubata grazie al pin lasciato che inavvertitamente vicino al bancomat dalla vittima. Oltre al furto pertanto l’impiegata ha denunciato, come da lei successivamente appreso dall’estratto conto, l’indebito utilizzo della carta bancomat posto in essere lo stesso giorno del furto per un prelievo di contante pari a 250 euro, effettuato allo sportello di una banca del paese.
La tecnologia, come accade spesso in questi casi, è venuta incontro alle indagini dei carabinieri di Castelnovo Sotto che hanno acquisito le immagini del sistema di videosorveglianza della banca analizzando i filmati degli orari del prelievo. Una prima importante svolta alle indagini seguita da una fortunosa coincidenza: il filmato visionato dai militari nell’orario dell’indebito prelievo ritraeva l’effigie di un ragazzo del paese immediatamente riconosciuto dai militari in quanto noto agli operanti. La fedina penale “sporca” ha giocato quindi a sfavore del ladruncolo che veniva pertanto denunciato in ordine ai reati di furto aggravato e indebito utilizzo di Bancomat.