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“Late preterm – Un modello di integrazione perinatale”, venerdì a Modena il convegno

neonato_incubatriceIl Policlinico di Modena e l’Università di Modena e Reggio Emilia organizzano per il 23 settembre 2016 al Teatro San Carlo di Modena il Convegno “Late preterm – Un modello di integrazione perinatale”, con lo scopo di divulgare i risultati della ricerca relativa ai Late Preterm effettuata nei Centri nascita della Regione Emila Romagna. “I Late Preterm – spiega il prof. Fabio Facchinetti, Direttore della Struttura Complessa di Ostetricia e Ginecologia del Policlinico di Modena – cioè i cosiddetti <<pretermine tardivi>> sono neonati che nascono a 34-36 settimane di gestazione e che possono presentare alcune problematiche in età neonatale e nell’età dello sviluppo. Per questo motivo necessitano di un approccio dedicato”. Si comincia alle 9,30 al Teatro San Carlo (Via S. Carlo, 5 – 41121 Modena).

La ricerca modenese è stata finanziata nell’ambito del programma Regione – Università del 2012 e si è proposta come obiettivo sia il miglioramento della qualità assistenziale sia quello della più completa integrazione tra ostetrici che si occupano della salute materna e neonatologi/pediatri che hanno il compito di assistere i neonati prematuri. “I nati late preterm – aggiunge il prof. Facchinetti – rappresentano il 75% dei prematuri. Benché non siano gravati da importanti patologie o esiti negativi, questi bambini richiedono comunque un’intensità di cure particolari e talvolta sono esposti a rischi di problematiche respiratorie e metaboliche: sono in altre parole, più fragili dei nati a termine”.

Lo studio ha analizzato 2.500 gravidanze giunte nel periodo tra le 34 e le 36 settimane. “In questo periodo – conclude Facchinetti – occorre essere bravi a raffrontare i rischi materni o fetali che suggerirebbero di anticipare il parto con il rischio di far nascere un bambino prematuro, per quanto oggi la medicina riesca a scongiurare le principali complicanze da prematurità. In questo senso è decisiva la stretta collaborazione tra gli Ostetrici, che fanno nascere i bambini, e i Neonatologi che li accolgono dopo la nascita. Deve quindi essere rafforzata la cultura perinatale  che tenendo conto di tutti gli aspetti possa meglio gestire questa tipologia di gravide”.

 

















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