“Oggi a Modena migliaia di bambine e bambini, ragazze e ragazzi sono tornati a scuola, nel giorno in cui Matteo Renzi fa il suo giro propagandistico in Emilia-Romagna, mentre farebbe meglio a fare un giro di acquisizione di consapevolezza nelle aule dove mancano ancora all’appello molti docenti, a causa della farraginosità e degli errori del misterioso algoritmo che doveva definire i movimenti del personale nell’era della cosiddetta “Buona scuola”. Ma anche a causa dei ritardi nelle assunzioni a tempo indeterminato e determinato, ancora una volta conseguenza di un sistema inaugurato dalla riforma renziana che non ha tenuto minimamente conto delle reali esigenze della scuola pubblica”. Così Mara Mellace, segretaria sindacato scuola Flc/Cgil Modena.
“Nonostante il lavoro costante degli uffici territorialmente competenti, delle segreterie, dei dirigenti scolastici, l’organico non è completo dappertutto, ma a macchia di leopardo: alcune scuole più fortunate possono contare su quasi tutti i docenti in servizio, altre sulla metà, altre ancora su molto meno della metà, dalla bassa alla montagna, cercando comunque di non lasciare le classi scoperte attraverso l’organizzazione dell’orario di chi è già in servizio. Ma i ragazzi in questo modo non avranno di fronte la maestra o il maestro, la prof o il prof che li accompagnerà per l’intero anno scolastico nel loro percorso di crescita e apprendimento.
In queste ore si stanno ancora effettuando assunzioni a tempo indeterminato a Bologna, assegnazioni di sedi a Modena, in una corsa contro il tempo che il ministero dell’Istruzione finge di non vedere.
Sul fronte del personale ATA, nonostante le assunzioni già effettuate, pesa comunque il taglio di organico: ci sarebbe bisogno di più personale. Altro che “Buona scuola”. Conclude Mellace.