“Auguro a tutti in questo anno scolastico di saper dare il meglio, costruendo nelle aule rapporti di fiducia, sperimentando e innovando”. Così l’assessore regionale alla Scuola e alla Formazione professionale Patrizio Bianchi augura buon anno scolastico agli studenti, agli insegnanti e a tutto il personale della scuola e del sistema di istruzione e formazione professionale dell’Emilia-Romagna.
“Riparte un anno segnato da importanti investimenti sull’educazione e sulla formazione. Investimenti senza i quali non potremmo costruire futuro.- continua l’assessore- Il destino economico e sociale di un territorio dipende dal livello di istruzione dei suoi abitanti. Non c’è politica di sviluppo credibile che non parta dalle persone. Investire in capitale umano per garantire al territorio conoscenze e competenze sempre più alte è la scelta compiuta dall’Emilia-Romagna per generare uno sviluppo sostenibile e duraturo perché fondato sui diritti e sul lavoro”.
“Grande attenzione sarà data anche quest’anno all’edilizia per garantire scuole sicure, efficienti e innovative- assicura l’assessore Patrizio Bianchi-, anche mettendo a frutto quanto abbiamo imparato dopo il sisma del 2012. Sono 189 gli interventi già realizzati, 60 in fase di attivazione e stiamo lavorando insieme al Governo per avviarne altri 250 nel 2017. E buon anno anche ai ragazzi e agli insegnanti che hanno vissuto il terremoto del 24 agosto e che sono di nuovo in classe- conclude Bianchi- Il nostro primo pensiero, il più affettuoso, vada a loro, perché la nostra esperienza sia testimonianza del ripartire volendo la scuola al centro delle comunità”.
Edilizia scolastica, gli interventi della Regione Emilia-Romagna.
Sono 225 gli interventi di edilizia scolastica già programmati dalla Regione da qui al 2017, con un investimento complessivo di oltre 80 milioni, tra fondi Bei e cofinanziamento degli enti locali e dei privati. L’Emilia-Romagna ha predisposto un piano triennale, articolato in piani annuali (192 interventi nel 2015, 25 nel 2016, 8 nel 2017), approvato dalla Giunta regionale e condiviso con le Province e la Città metropolitana di Bologna per la realizzazione di interventi straordinari di ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento sismico, efficientamento energetico delle scuole, nonché per costruire nuovi edifici e palestre scolastiche.
Già 189 interventi sono in corso di esecuzione, di cui 66 di miglioramento o adeguamento sismico (per un totale di oltre 26 milioni di euro). In fase di attivazione anche gli interventi 2016: 25 quelli inizialmente previsti ma si presume di poterne finanziare in realtà fino a circa 60 nel 2016 (per risorse regionali aggiuntive pari a 15,3 milioni di euro). E per il 2017 la Regione sta lavorando per finanziarne altri 250 (rispetto agli 8 programmati) con un investimento ulteriore di circa 80 milioni. Oltre 500, quindi complessivamente, gli interventi nel triennio.
Scuola innovative.
Tra gli investimenti sul territorio per l’edilizia scolastica anche quelli previsti dal provvedimento nazionale della ‘Buona Scuola’ per la costruzione di scuole innovative dal punto di vista architettonico, impiantistico, tecnologico, dell’efficienza energetica e della sicurezza strutturale e antisismica, caratterizzate da nuovi ambienti di apprendimento e dall’apertura al territorio. Venti milioni le risorse disponibili a fronte dei quali la Regione Emilia-Romagna ha selezionato 5 candidature avanzate da enti locali: Sorbolo e Mezzani (Pr), Ferrara, Modena, Riolo Terme (Ra), San Giovanni in Marignano (Rn).
Edilizia scolastica nell’area del sisma 2012.
Complessivamente sono stati stanziati 345 milioni di euro per la sola edilizia scolastica e universitaria, di cui circa 140 milioni per nuovi edifici, 163 milioni per la ristrutturazione e il miglioramento di quelli esistenti e, nella prima fase, 36 milioni per moduli provvisori (oggi smontati e riconsegnati).
I numeri della scuola in Emilia-Romagna.
Sono 550mila gli studenti delle scuole statali in regione nell’anno scolastico che inizia, con un aumento di circa l’1 % (circa 3 mila studenti in più) rispetto all’anno precedente. Aumentano anche gli alunni con disabilità che passano dagli oltre 15 mila del 2015/16 ai circa 15.700 attuali.
Saranno 2.847 le classi in cui gli studenti di cittadinanza non italiana superano il 30%, mentre nell’anno scolastico scorso erano 2.595. In Emilia-Romagna la maggioranza di studenti privi di cittadinanza è però residente in Italia dalla nascita, quindi in possesso di adeguate competenze linguistiche. Piacenza si conferma, in percentuale, il territorio con il numero più alto di classi con oltre il 30% di studenti senza cittadinanza italiana (23,3%). Seguono Modena e Parma. E’ nella scuola primaria il numero più elevato di classi (1.293).
Sono 46.161 docenti che presteranno servizio in regione, con un aumento di 253 posti rispetto all’anno precedente (erano 45.908). Per il sostegno al momento sono stati assegnati 6.302 posti, ma altri saranno autorizzati in deroga ad anno scolastico avviato, sulla base delle esigenze documentate espresse dai dirigenti scolastici. Il numero complessivo di docenti dovrebbe dunque superare nel 2016/17 le 54.000 unità.
Saranno 536 le istituzioni scolastiche statali sul territorio regionale, di cui 12 Centri di istruzione per gli adulti. Saranno 374 i dirigenti scolastici, 162 dei quali impegnati oltre che nel proprio istituto, anche nella reggenza di un’altra scuola.
Le scuole dell’Emilia-Romagna disporranno inoltre di 14.176 dipendenti Ata (assistenti, tecnici e amministrativi), 312 in più (superiore al 2%) rispetto allo scorso anno (erano 13.864).
Il sistema regionale di istruzione e formazione professionale.
Il 15 settembre tornano in aula anche gli studenti dell’istruzione e formazione professionale, il sistema di competenza regionaleche permette ai ragazzi in uscita dalla scuola secondaria di primo grado di conseguire in un percorso di tre anni una qualifica professionale. Il sistema, a regime dall’anno formativo 2011/12, ha pari dignità rispetto a quello dell’istruzione e fa parte a pieno titolo del secondo ciclo del sistema educativo italiano ed è finanziato dalla Regione con un investimento di 47 milioni di euro all’anno.
Come funziona.
La normativa nazionale attuale prevede che il sistema scolastico, costituito da istituti professionali, istituti tecnici e licei, rilasci esclusivamente diplomi di istruzione secondaria superiore al termine di un percorso di 5 anni. Per garantire un’offerta formativa differenziata e coerente con le esigenze, le specificità e l’identità del sistema economico-produttivo locale, la Regione Emilia-Romagna ha istituito il sistema di Istruzione e Formazione Professionale, con un’offerta di percorsi triennali fortemente orientati al lavoro e progettati e realizzati congiuntamente da enti di formazione accreditati dalla Regione e da istituti professionali.
Il triennio, caratterizzato da un elevato grado di sperimentazione metodologico-didattica e di interazione con le imprese del territorio, è finalizzato all’acquisizione delle competenze tecnico-professionali richieste dal mercato del lavoro e di quelle linguistiche, matematiche, scientifiche, tecnologiche, storico-sociali ed economiche indispensabili per preparare i giovani a costruire il proprio futuro di cittadini.
Dopo un primo anno orientativo, che consente di consolidare, anche attraverso percorsi individuali e personalizzati, le competenze di base, ogni studente può decidere se proseguiregli studi presso l’istituto professionale o presso un ente di formazione accreditato, scegliendo lamodalità formativa più idonea per il conseguimento di una qualifica professionale. Una dupliceopportunità offerta ai ragazzi e alle ragazze per contrastare la dispersione scolastica e restituireall’Istruzione e Formazione Professionale una funzione strategica per la crescita del territorio.
I numeri.
L’offerta formativa del sistema di Istruzione e Formazione professionale in Emilia-Romagna comprende ogni anno 400 percorsi e 8000 iscritti negli Istituti professionali e 188 percorsi e 3700 iscritti negli enti di formazione professionale accreditati. 22 le qualifiche professionali che si possono conseguire nel triennio 2016-18.
“I ragazzi che si iscrivono a percorsi IeFP hanno spesso alle spalle percorsi scolastici frammentati– spiega l’assessore Patrizio Bianchi-. Per portarli alla qualifica e contrastare la dispersione scolastica,ogni anno la Regione investe 7 milioni di euro aggiuntivi per lacostruzione di percorsi personalizzati per circa 700 ragazzi, nel 50% dei casi studenti con cittadinanza non italiana”. La presenza di alunni con cittadinanza non italiana è mediamente del 31%, con una presenza più marcata di stranieri presso gli enti di formazione professionale dove la percentuale aumenta circa al 37%. Grazie a questo sistema, la dispersione scolastica dal 2013 ad oggi è calata di quasi due punti percentuali, dal 15,1% al 13,3%.
Con l’inizio dell’anno scolastico la Regione dà avvio anche alla sperimentazione di percorsi formativi IeFP di quarto anno in modalità duale – cioè progettati con il concorso delle imprese e che permettono ai giovani di alternare la formazione in aula all’esperienza formativa nelle imprese – per il conseguimento di un diploma professionale, in continuità con i percorsi triennali a qualifica già attivi sul territorio regionale. L’offerta formativa sperimentale di percorsi di quarto anno gratuita per gli studenti, finanziata con ulteriori risorse pari a 3,8 milioni di euro è costituita da 29 percorsi.