Anche la Provincia di Reggio Emilia è per la conferma strutturale delle misure Ue anti-dumping nei confronti delle importazioni dalla Cina, atte a proteggere le imprese italiane del settore ceramico da pratiche di concorrenza sleale, ed è dunque favorevole alla proroga al vaglio della Commissione europea.
E’ questo il senso di un ordine del giorno presentato dal consigliere provinciale e sindaco di Scandiano Alessio Mammi, nel quale si sottolinea tra l’altro come l’industria per piastrelle sia “una lavorazione connotata da forte impiego di manodopera e quindi con un forte impatto occupazionale, in particolar modo nel Distretto ceramico reggiano e modenese, che da decenni caratterizza il nostro territorio, dove è cresciuto e si è sviluppato grazie ad un forte know-how delle maestranze, alla capacità imprenditoriale, ad importanti investimenti in innovazione, tecnologia e organizzazione”.
“Se l’Europa e soprattutto l’Italia riescono ancora oggi a produrle è anche grazie ai dazi anti-dumping che l’Unione europea negli anni ha imposto alla importazioni dalla Cina, dove le aziende sono sostenute in modo rilevante dall’intervento statale e favorite da una sovracapacità produttiva e da un bassissimo costo della manodopera – afferma ancora il consigliere Mammi – Si tratta quindi di un antidoto a pratiche lesive e distorsive della concorrenza, foriere di veri e propri “fallimenti del mercato” in quanto “spiazzano” gli agenti economici più disposti ad investire nella qualità dei prodotti e nella sicurezza delle condizione lavorative dei propri dipendenti. Non si tratta quindi di un balzello arbitrariamente imposto in base a criteri mercantilistici, ma di una misura universalmente accettata da organizzazioni internazionali, governi, operatori del settore e comunità scientifica come tutela della libera circolazione delle merci”.
Dopo aver ricordato come “il tema dei dazi anti-dumping si contestualizzi all’interno della eventuale decisione di ammettere la Cina alle regole antidumping del Wto in base alle quali è lecito imporre un dazio su prodotti importati da paesi che distorcono il mercato”, Mammi afferma che “promuovere la Cina a “economia di mercato” superando i dazi imposti fino ad oggi spalancherebbe per molti prodotti cinesi, tra i quali la ceramica, le porte del mercato europeo senza effettive garanzie di tutela della corretta e leale concorrenza” e ricorda i dati forniti da Confindustria Ceramiche per la quale “l’introduzione dei dazi nel luglio 2011 ha portato a una diminuzione del 64% delle importazioni di piastrelle cinesi, consentendo una ripresa alla produzione italiana, e sarebbero ben 100.000 i posti di lavoro a rischio in Europa, 25.000 dei quali solo in Italia, senza queste misure”.
Da qui l’invito al presidente della Provincia ed al Consiglio provinciale di Reggio Emilia “ad attivarsi nelle sedi opportune, anche in collaborazione con gli organi di Confindustria Ceramica, affinché le Autorità europee non concedano alla Cina lo status di “economia di mercato, confermando in modo strutturale i dazi anti-dumping”.