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“Modena futurista” al Festival Filosofia

russolo-e-piattiCon esposizioni, concerti e performance, Modena riscopre il suo passaggio da “città passatista”, come la definì Marinetti, a “città futurista”.

“Modena futurista” è il titolo di un ampio progetto che prende il via nell’ambito del weekend del festival filosofia dedicato al tema “agonismo” dal 16 al 18 settembre. Tra performance teatrali, concerti, narrazioni, laboratori e mostre che resteranno visitabili oltre il festival, il progetto presenta al pubblico l’esperienza d’avanguardia che rinvia alla serata futurista che si svolse al modenese Teatro Storchi, nella quale fu presentato lo “scoppiatore”, prima tra le macchine musicali costruite da Luigi Russolo per intonare i rumori della città moderna e della natura.

La mostra “SibilaRonzaScoppia”, curata da Cristina Stefani e allestita ai Musei Civici di Modena a Palazzo dei Musei fino all’8 gennaio 2017, approfondisce e racconta le dinamiche che portarono alla tumultuosa “soireè” futurista del 2 giugno 1913 allo Storchi con Filippo Tommaso Marinetti e musicisti e pittori futuristi. La carica eversiva, il desiderio di rinnovamento all’insegna della modernità, evidenziano l’atteggiamento agonistico del futurismo. In mostra gli intonarumori ricostruiti da Pietro Verardo, dopo la loro completa distruzione. Il pubblico potrà suonarli, intonando i rumori proprio così come voleva Russolo.

Alla biblioteca Poletti di Palazzo dei Musei è invece visitabile gratuitamente “Rompete le righe! Libri futuristi di una collezione modenese”, mostra curata da Carla Barbieri, allestita fino al 5 gennaio 2017. Di tutte le rivoluzioni minacciate dal futurismo – spiegano gli organizzatori – quella tipografica è stata una delle più fruttuose. La pagina diventa il primo campo in cui sferrare la battaglia contro la scrittura lineare, la tavola parolibera lo strumento che con più efficacia giunge allo scopo. Dai primi esperimenti di Marinetti fino al libro imbullonato di Depero, sono esposti libri che testimoniano la rottura della tradizione che durava da Gutenberg: dall’adozione del verso libero alle parole in libertà, pur rimanendo entro i confini del libro cartaceo e di quello che, successivamente, verrà definito “Libro d’artista”.

Le mostre “Rompete le righe!” e “SibilaRonzaScoppia” inaugurano venerdì 16 settembre rispettivamente alle 18 alla Poletti, quindi alle 18.30 ai Musei con un “bombardamento poetico” a cura di Ert per la regia di Claudio Longhi.

Tra gli eventi collaterali in programma, sabato 17 settembre alle 20.30 concerto-performance “Note rumoriste. Musica tradizionale e futurista a confronto”, diretto dal maestro Antonio Giacometti con gli allievi strumentisti e compositori del “Vecchi-Tonelli” di Modena. Strumenti “tradizionali” si confrontano-scontrano con gli intonarumori di Russolo.

Sempre sabato 17 settembre ma alle 22, al Teatro Storchi di largo Garibaldi andrà in scena “L’infernale (anti)orchestra futurista. Risse, teatri, marchingegni e altre passioni avanguardiste”, spettacolo teatrale ispirato alla serata del 1913 per la regia di Claudio Longhi, prodotto da Ert – Emilia-Romagna Teatro Fondazione.

Una serie di laboratori per bambini e adulti a cura del laboratorio didattico DIDA, accompagnerà la mostra in occasione del Festival filosofia: “Una serata tumultuosa. I futuristi a Modena, 2 giugno 1913”, narrazione condotta dal cantastorie Marco Bertarini e il laboratorio creativo “Zang Tumb Tumb. L’arte dei rumori” che permetterà a bambini e genitori di inventare e realizzare uno strumento musicale che imiti i rumori della natura o quelli di una grande città moderna: il rombo del tuono, il sibilo del vento, il fruscio delle foglie, oppure il borbottio dei motori, il clacson delle automobili, i diversi frastuoni delle stazioni.

 

AI MUSEI CIVICI “SIBILARONZASCOPPIA”

Con un “Bombardamento poetico” a cura di Ert, venerdì 16 settembre alle 18.30, in occasione di Festival filosofia inaugura la mostra “SibilaRonzaScoppia!”, visitabile gratuitamente fino all’8 gennaio 2017 ai Musei civici di Palazzo dei Musei in largo Sant’Agostino a Modena. L’esposizione racconta il contesto, il pre e il post della tumultuosa “soireè” futurista del 2 giugno 1913 che si svolse al Teatro Storchi di Modena in presenza di Filippo Tommaso Marinetti e dei musicisti e pittori futuristi. Considerata tra le città più passatiste per ammissione di Marinetti stesso, Modena fece da cassa di risonanza a un’invenzione che rivoluzionò la tecnica musicale avviando di fatto il percorso che porterà alla nascita della musica elettronica.

In quell’occasione, infatti, Luigi Russolo presentò lo scoppiatore, prototipo del primo dei celebri “intonarumori”, macchine musicali capaci di riprodurre la varietà dei suoni della natura e della vita moderna. La presentazione avvenne davanti a un pubblico battagliero, poltrone e palchi presidiati dalla “intellighenzia” modenese, da studenti universitari, professionisti, giornalisti e artisti tra cui Giorgio Morandi.. Nella mostra, a cura di Cristina Stefani dei Musei civici, la serata viene indagata ripercorrendo attraverso le cronache un brogliaccio di scena che racchiude l’essenza di una grande avanguardia e le ragioni per cui essa fu in grado di stimolare e contaminare la serie di movimenti che la seguirono. Collocabile nel quadriennio delle cosiddette “serate eroiche” (1910 – 1914) per la loro carica provocatoria, anche quella modenese ribadisce il rifiuto di un’arte elitaria e decadente, confinata nei musei e negli spazi della cultura aulica, per proiettarsi verso nuove forme di espressione in grado di esplorare il mondo del futuro, fatto di modernità e velocità.

La mostra traccia, inoltre, la cronistoria dei contatti di Marinetti con la città dal 1911, anno in cui inizialmente si doveva tenere la serata, fino a giungere, dopo vari spostamenti, al 1913. Gli studi, infatti, hanno consentito di ricostruire come i rinvii fossero dovuti all’avvicendarsi di eventi di importanza cruciale per la storia del movimento e per la sua affermazione in Italia e in Europa.

Al centro della mostra l’esposizione della serie di intonarumori ricostruiti, dopo la distruzione durante la seconda guerra mondiale, da Pietro Verardo, che ha seguito con rigore filologico e perizia tecnica le indicazioni nel brevetto depositato da Russolo l’11 gennaio 1914 all’Ufficio Brevetti di Milano. Ululatori, ronzatori, scoppiatori, crepitatori, gorgogliatori, gracidatori, frusciatori-stropicciatori, rombatori saranno connessi a postazioni interattive che consentiranno ai visitatori in taluni casi di suonarli, in altri, invece, di ascoltare il suono riprodotto.

Un video d’animazione illustra le vicende legate alla serata modenese mettendo in luce la fortuna internazionale degli intonarumori.

Accanto alle macchine musicali, sono esposti anche documenti, incisioni, giornali d’epoca, rari volumi e fotografie tra cui la celebre “Salutando” eseguita nel 1911 da Anton Giulio Bragaglia e proveniente dalla Galleria civica di Modena.

La mostra “SibilaRonzaScoppia!”, nelle giornate del festival filosofia  è visitabile venerdì 16 settembre dalle 9 alle 23; sabato 17 settembre dalle 9 alle 24; domenica 18 settembre dalle 9 alle 21.

Dopo il festival gli orari sono quelli abituali dei Musei civici: da martedì a venerdì dalle 9 alle 12; sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19; chiuso nei lunedì non festivi.

 

ALLA POLETTI “ROMPETE LE RIGHE!”

Caratteri diversi per dimensioni e colori, mescolati a segni dotati di puro significato visivo (frecce, linee spezzate, spirali), immagini pubblicitarie prese dalla strada trovano nel foglio il primo luogo da infrangere, rimescolandosi con furia esaltata. È ciò che balza agli occhi in “Rompete le righe! Libri futuristi di una collezione modenese”, la mostra a cura di Carla Barbieri per la biblioteca Poletti di Palazzo dei Musei in largo S. Agostino, che inaugura venerdì 16 settembre alle 18.

L’esposizione, visitabile gratuitamente fino al 5 gennaio 2017, rientra nell’ambito del progetto “Modena Futurista”, all’interno del programma del Festival filosofia.

Di tutte le rivoluzioni minacciate dal futurismo – spiegano gli organizzatori – quella tipografica è stata una delle più fruttuose. La pagina diventa il primo campo in cui sferrare la battaglia contro la scrittura lineare, la tavola parolibera lo strumento che con più efficacia giunge allo scopo. Dai primi esperimenti di Marinetti fino al libro imbullonato di Depero, dei volumi che compongono la collezione del modenese Ubaldo Colombini si è scelto di mostrare quelli che testimoniano la rivoluzione tipografica: dall’adozione del verso libero a quella ben più radicale delle parole in libertà, pur rimanendo entro i confini del libro cartaceo e di quello che, successivamente, verrà definito “Libro d’artista”. In mostra, anche il famosissimo “Depero imbullonato”, che rappresenta la linea di confine tra i libri cartacei e i libri metallici come le celebri “Litolatte”, non presenti in collezione.

La formazione di una collezione di libri futuristi a Modena – certamente non l’unica – è legata anche alla presenza in città della più importante galleria privata italiana che nel dopoguerra si occupò di futurismo. Dal 1978 al 1993, infatti, la “Galleria d’Arte Fonte d’Abisso” produsse una lunga serie di mostre e cataloghi: tra questi sono senz’altro da ricordare il “Catalogo delle opere di Giacomo Balla” (1982) e “La parola totale. Una tradizione futurista (1909-1986)”, curata nel 1986, da Achille Bonito Oliva e ideata da Franco Vaccari. In essa veniva evidenziato il profondo legame tra futurismo e neoavanguardia che proprio nella scrittura e nel libro trovava uno dei luoghi privilegiati e comuni di sperimentazione. Nello stesso anno nel restaurato Palazzo Grassi di Venezia era allestita la grande mostra “Futurismo & Futurismi”, a cura di Pontus Hulten, che ebbe il merito di riportare l’attenzione anche del grande pubblico sul futurismo non solo italiano.

Nel weekend di festival filosofia la mostra è visitabile gratuitamente venerdì 16 settembre dalle 9 alle 23; sabato 17 dalle 9 alle 24; domenica 18 dalle 9 alle 21.

Dal 19 settembre è aperta al lunedì dalle 14.30 alle 198; da martedì a venerdì dalle 8.30 alle 13 e dalle 14.30 alle 19; sabato dalle 8.30 alle 13.

 

ERT, BOMBARDAMENTO POETICO E SOIREÉ

Un “Bombardamento poetico” alle 18 e alle 18.30 – rispettivamente alla biblioteca Poletti e ai Musei civici di Palazzo dei Musei in largo Sant’Agostino a Modena – e “una mise en espace” con scoppiatore in ricordo della “soireé” futurista del 1913, al Teatro Storchi di Modena in largo Garibaldi sabato 17 settembre alle 22.

Sono due gli appuntamenti gratuiti nell’ambito di “Modena Futurista” a cura di Ert – Emilia Romagna Teatro Fondazione per il Festival filosofia di Modena 2016.

Protagonisti saranno Donatella Allegro, Nicola Bortolotti, Michele Dell’Utri, Simone Francia, Lino Guanciale, Diana Manea ed Eugenio Papalia, ovvero il gruppo diretto da Claudio Longhi nelle recenti esperienze di teatro partecipato prodotte da Ert (“Il ratto d’Europa” nel 2012-13 e “Carissimi Padri…” nel 2015).

Venerdì 16 settembre, in occasione delle inaugurazioni delle mostre ‘Rompete le righe!’ e ‘SibilaRonzaScoppia!’ alle 18 alle 18.30, “Bombardamenti poetici. Declamazioni e volantinaggi alla maniera futurista”: un avvio in itinere per gustarsi le due mostre al motto di “lasciateci divertire”. Dalle sale della Biblioteca Poletti a quelle del Museo Civico, per la regia di Claudio Longhi, risuoneranno il gesto e il grido iconoclasta dei primi e dei secondi futuristi.

Il Teatro Storchi sarà invece la cornice che sabato 17 settembre alle 22 ospiterà “L’infernale (anti)orchestra futurista. Risse, teatri, marchingegni e altre passioni avanguardiste”. Una “mise en espace”, anche in questo caso per la regia di Longhi, con tanto di scoppiatore e altra “strumentazione futurista”, per riflettere sui fallaci entusiasmi e le esaltanti sfide della prima avanguardia, provocatoria, ma capace di muovere cambiamenti epocali. Accompagnamento musicale al pianoforte di Francesco Ricci.

Informazioni online (www.emiliaromagnateatro.com).

 

(Immagine: Russolo e Piatti nello studio di Milano – Modena Futurista)

















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