Nel condominio “Garibaldi 2” di Calderara di Reno sono riprese questa mattina le attività di sgombero dei blocchi 4,5,6 coordinate da Prefettura e Questura di Bologna, a seguito dell’ordinanza del sindaco di Calderara che, il 29 giugno 2016, ne ha disposto l’inagibilità per motivi igienico-sanitari, con il conseguente divieto all’uso.
Il 25 agosto scorso sono stati liberati i piani 4°, 5° e 6° per un totale di 18 appartamenti abitati complessivamente da 47 persone.
L’intervento odierno interessa invece i piani 1°, 2° e 3° per un totale di 25 appartamenti, abitati da 82 persone, di cui 8 nuclei con minori, poiché nel frattempo, insieme all’Amministrazione comunale, è stata trovata una soluzione per 43 persone.
Quest’ultimo atto di sgombero è l’epilogo di un lungo percorso avviato a settembre dello scorso anno con incontri informativi, l’emissione a dicembre del preavviso di inagibilità, che ha consentito con anticipo di mettere i residenti a conoscenza della situazione complessiva. In questo periodo l’Amministrazione, che ha costituito un’unità di progetto specifica, si è adoperata per trovare soluzioni abitative e/o di sostegno economico per ciascuno, soprattutto per tutelare le famiglie con minori.
“Per quanti non hanno ancora accettato le proposte abitative trovate per loro –spiega il l’Amministrazione comunale- i servizi sociali sono e restano a disposizione in Comune per incontrare individualmente le persone interessate in modo da poter risolvere le varie situazioni.
A seguito dell’ordinanza di inagibilità per motivi igienico-sanitari dei blocchi 4, 5, 6 del Garibaldi 2, il Comune ha messo in campo una serie di professionalità diverse che in questi mesi hanno ripetutamente incontrato, ascoltato e parlato con ciascun residente, cercato soluzioni adeguate alla situazione specifica di ogni nucleo, e proposto strade per sostenere i residenti nella ricerca di diverse collocazioni sul territorio che possano essere per loro anche una occasione di maggiore integrazione sia sociale che culturale.
Le diverse soluzioni sono state proposte a seguito di una dettagliata istruttoria sulle caratteristiche del nucleo familiare, considerando variabili come la capacità economica, la possibilità di spostarsi autonomamente sul territorio, il tipo di lavoro svolto, se con turni diurni o notturni, dove viene svolto, quanti figli sono presenti nel nucleo e dove vanno a scuola, ecc. in modo da poter individuare fra le proposte quale fosse la situazione più corrispondente alle caratteristiche e alle capacità di ciascun nucleo”.