Aiutare le famiglie a superare la condizione di povertà e riconquistare gradualmente l’autonomia, è questo l’obiettivo del Sia, il Sostegno per l’inclusione attiva istituito dal Governo ed esteso a tutto il territorio nazionale.
Requisiti e modalità per richiedere il contributo economico nel territorio del distretto ceramico sono stati presentati questa mattina, venerdì 2 settembre 2016, nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato il sindaco di Fiorano Modenese Francesco Tosi, assessore alle Politiche Sociali dell’Unione dei Comuni del Distretto Ceramico; la dirigente del settore Politiche Sociali dell’Unione, Flavia Giovanardi; gli assessori dei comuni di Fiorano Modenese e Formigine con delega alle Politiche Sociali, Marco Biagini e Simona Sarracino.
Il Sostegno per l’inclusione attiva (Sia) è una misura di contrasto alla povertà che prevede l’erogazione di un sussidio economico alle famiglie in condizioni disagio economico, a patto che aderiscano ad un progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa.
“E’ una misura che integra altre misure di welfare – ha spiegato il sindaco Tosi – ma è diversa dalla vecchia social card, perché non si tratta di un contributo economico erogato a pioggia, ma coinvolge direttamente i Comuni e i loro servizi, in quanto il beneficio è subordinato all’adesione ad un progetto condiviso con l’assistente sociale. Anche se alcuni requisiti richiesti sono piuttosto stringenti”.
Il progetto viene predisposto dai Servizi Sociali Territoriali, in rete con i servizi per l’impiego, i servizi sanitari e le scuole, oltre che con soggetti privati ed enti non profit. Coinvolge tutti i componenti del nucleo familiare e prevede specifici impegni che vengono individuati sulla base di una valutazione globale delle problematiche e dei bisogni. Le attività possono riguardare i contatti con i servizi, la ricerca attiva di lavoro, l’adesione a progetti di formazione, la frequenza e l’impegno scolastico, la prevenzione e la tutela della salute.
Il Sia si basa sullo stesso principio di responsabilizzazione delle famiglie che i comuni del distretto hanno già sperimentato in questi anni con i patti sociali di cittadinanza attiva, che subordinano l’erogazione del beneficio al rispetto di un accordo tra i cittadini e servizi in una reciproca assunzione di responsabilità e di impegni.
“In questo caso i soldi sono erogati direttamente da INPS, ma al Servizio Sociale dell’Unione spetta un ruolo importante di raccolta delle domande, valutazione dei requisiti, progettazione sociale e nel monitoraggio dell’andamento del progetto, avendo la facoltà di bloccare il contributo se la famiglia richiedente non rispetta il patto sottoscritto. – sottolinea la dirigente Flavia Giovanardi – Questa misura dovrebbe nel tempo andare ad integrarsi con altre come l’inserimento lavorativo di categorie fragili e potrebbe portare anche ad una ridefinizione anche del ruolo del Servizio Sociale”.
Il contributo previsto dal Sia è di 80 euro mensili per ogni componente del nucleo familiare, fino a un massimo di 400 euro per famiglia. Verrà erogato ogni due mesi, per un periodo massimo di un anno, attraverso una carta prepagata che permette di acquistare beni in qualunque negozio o farmacia aderente al circuito Mastercar e anche pagare le bollette elettriche e del gas negli uffici postali. L’adesione al progetto è vincolante per accedere al beneficio e per mantenerlo.
Possono beneficiare del sostegno economico le famiglie, residenti da almeno due anni in Italia, con ISEE ordinario inferiore a 3.000 euro e nelle quali sia presente almeno un minore o una persona con disabilità o una donna in stato di gravidanza.
I richiedenti non devono aver percepito altri trattamenti economici, di sostegno al reddito, disoccupazione, superiori complessivamente a 600 euro; nessun componente del nucleo familiare deve essere beneficiario di assicurazioni sociali per l’impiego (NASpI) o di assegni di disoccupazione (ASDI); non deve possedere autoveicoli immatricolati la prima volta negli ultimi 12 mesi o autoveicoli di cilindrata superiore ai 1300 cc, motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc, immatricolati la prima volta nei tre anni antecedenti la domanda.
Chi sottoscrive la domanda in autocertificazione dichiarando dati non corrispondenti a verità corre il rischio di una sanzione da 500 a 5.000 euro.
Per la presentazione della domanda è necessario fissare un appuntamento telefonando o recandosi presso lo sportello del Servizio Sociale del comune di residenza, a partire dal 2 settembre 2016.