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Giro vite su sorvegliati speciali e domiciliari: 3 arresti a Reggio Emilia

Carabinieri 00 smallChi non ha rinunciato alle vacanze in Calabria sebbene sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di Reggio Emilia, chi a una passeggiata alla ricerca di refrigerio in una calda giornata estiva sebbene ai domiciliari e chi non ha rinunciato a un incontro conviviale tra amici sebbene nel provvedimento che ne disponeva i domiciliari gli fosse stato prescritto di non frequentare persone al di fuori di quelle appartenenti al nucleo familiare. Sono variegate le violazioni riscontrate dai carabinieri di Reggio Emilia, nell’ambito di una mirata attività di controlli disposta dal colonello Antonino Buda, comandante provinciale, avuto riguardo ai soggetti sottoposti a misure alternative o che beneficiavano di misure cautelari meno afflittive rispetto al carcere (sorveglianza speciale, libertà controllata, libertà vigilata, arresti domiciliari, obbligo di firma etc..).

Complessivamente una settantina i controlli nei confronti di altrettanti soggetti ad pera di un centinaio di carabinieri in forza al comando provinciale: una vera e propria task force che ha portato a rilevare 3 gravi violazioni per i quali altrettante persone sottoposte a misure alternative sono finite in carcere.

Nell’ordine ieri sono finiti in carcere un 43enne crotonese di Reggio Emilia ai domiciliari per stupefacenti (misura che beneficiava da fine giugno) e un 50enne di Castellarano ai domiciliari per reati contro la persona (misura che beneficiava dal dicembre del 2015). Il primo è risultato essere uscito da casa senza autorizzazione, il secondo è risultato ospitare amici sebbene il provvedimento dei domiciliari lo vietava. Per entrambi il giudice competente concordando con gli esiti dei controlli dei carabinieri ha immediatamente revocato il beneficio ripristinando la custodia cautelare in carcere.

In precedenza grazie alla segnalazione dei Carabinieri reggiani che hanno accertato la violazione i colleghi di Cutro hanno arrestato in Calabria un 40enne cutrese che nonostante fosse sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per tre anni nel comune di Reggio Emilia, di fatto si era allontanato per un breve periodo di “vacanza” nel paese d’origine dove aveva fatto arbitrariamente ritorno venendo quindi arrestato.

















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