Giro di vite dell’Europa sulle norme a tutela dei dati personali con pene molto severe alle aziende che compiono abusi. E via libera ai singoli Stati membri sulla soglia di età minima, tra i 13 e i 16 anni, per accedere ai social media, Facebook, Twitter, senza il consenso scritto dei genitori. Sono queste alcune delle principali novità frutto dell’intesa raggiunta al termine del negoziato tra Commissione, Consiglio e Parlamento Ue sul ‘Data protection package’, un testo che dopo venti anni aggiorna la politica europea su un tema che sta molto a cuore ai cittadini europei come il controllo, la tutela e la gestione dei propri dati personali. Ce ne parla Tiziano Motti, eurodeputato della settima legislatura e presidente di Europa dei Diritti. Per Giovanni Buttarelli, responsabile Ue per la protezione dati, la riforma, pur “non perfetta”, rappresenta un “grande passo avanti” e rafforza “i poteri delle autorità garanti e la loro indipendenza”. Per il relatore, il Verde tedesco Jan Philipp Albrecht, è “un forte compromesso” che pone le basi per un via libera definitivo a un testo radicalmente a favore dei consumatori. Le aziende inoltre dovranno assumere anche un loro responsabile della protezione dei dati, nel caso in cui si trovino a trattare dati sensibili e informazioni su larga scala su molti consumatori. L’intesa prevede anche la tutela del cosiddetto ‘diritto all’oblio’, ovvero la possibilità della cancellazione dei dati di un singolo che desideri che non siano più reperibili sulla Rete.
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